Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Combustibile solido
problema irrisolto
Grosseto. Rimane sospeso a mezz’aria il problema della collocazione del combustibile solido secondario (Css) in provincia di Grosseto. Tanto che sei Toscana, gestore unico nell’Ato rifiuti Toscana sud, ha riattivato la procedura per esportarne una parte all’estero. Perché cementifici e termovalorizzatori italiani, troppo pochi, sono saturi di questo combustibile. E vanno trovate altre soluzioni. Il paradosso è che costa meno mandarlo all’estero che provarlo a collocare in Italia. Futura lo realizza nell’impianto delle Strillaie, e poi come da contratto lo consegna al gestore Sei Toscana. Che entro i confini lo mette all’asta per collocarlo; ma più lontano deve portare il Css, più spende. Spedirlo all’estero via nave costa meno, com’è avvenuto in passato portandolo all’inceneritore di Varna in Bulgaria, passando dal porto di Piombino. Alle Strillaie Futura di Css ne produce 30mila tonnellate all’anno. Nei prossimi anni aumenterà la raccolta differenziata e il combustibile si dovrebbe ridurre a 20mila. Siena e Arezzo hanno i loro inceneritori a Poggibonsi e San Zeno (in ristrutturazione), e le loro discariche a Poggio alla Billa (Abbadia San Salvatore) e Casa Rota (Terranova Bracciolini), quindi sono autosufficienti. In attesa del rientro della discarica di Cannicci, Grosseto mendica acquirenti per il proprio Css.A Scarlino, intanto, tutto tace. Scarlino Energia (gruppo Iren Ambiente) – che aveva proposto ai sindaci di rinunciare al “revamping” del vecchio impianto per farne uno nuovo di zecca di ultima tecnologia – medita sul da farsi. E attende il salvifico bando promesso per settembre dall’assessora regionale all’ambiente Monia Monni.M.F.