Compost

Che cosa è


La normativa italiana individua due tipologie di compost: il compost di qualità e la frazione organica stabilizzata (FOS).

Il compost di qualità

Il compost di qualità è quello che si ottiene dalla linea di compostaggio di Futura.
Non è più un rifiuto ma un prodotto e come tale è incluso nella normativa che regola i fertilizzanti da utilizzare in agricoltura, come “ammendante compostato verde” o “ammendante compostato misto” (allegato 2 del D.lgs.75/2010) a seconda che le matrici organiche di origine siano, rispettivamente, solo scarti vegetali (ramaglie, potature ecc) o scarti vegetali mescolati ad altri rifiuti organici come i rifiuti umidi domestici. Il compost di qualità si ottiene esclusivamente da matrici organiche selezionate, raccolte quindi in maniera differenziata e avviate a compostaggio.
Per questo prodotto vengono stabiliti i requisiti sulla presenza di inquinanti, la qualità agronomica, le caratteristiche microbiologiche e parassitologiche.
Si presenta come un terriccio di colore marrone bruno, con l’odore tipico di sottobosco, un contenuto di umidità intorno al 40% ed una struttura piuttosto omogenea, mentre la pezzatura dipende dal tipo di raffinazione cui è stato sottoposto.
È facilmente manipolabile e trasportabile e può essere lasciato in cumulo anche allo scoperto, dato che in caso di pioggia si inumidisce solo nello strato superficiale.
E’ un prodotto ammendante, perché ricco di sostanza organica, in parte già trasformata in humus e quindi stabilizzata, ed è molto utile per migliorare la fertilità dei terreni.
Può essere ricco anche di discrete quantità di macroelementi quali azoto, fosforo e potassio e questo dipende dalla tipologia del materiale da cui proviene.
Il compost è quindi una grande fonte di sostanza organica che a sua volta è la risorsa più importante di energia immagazzinata e a disposizione degli organismi viventi che abitano i suoli.
Il compost grazie alla sostanza organica e gli elementi nutritivi che contiene, oltre a conservare la fertilità del terreno svolge funzioni straordinarie nel suolo in quanto agisce sulle:
  • proprietà fisiche: migliora e stabilizza la struttura fisica del terreno, perché agisce sulla porosità e quindi sul grado di aerazione e sulla capacità di ritenere l’acqua. L’uso del compost rende i terreni argillosi più porosi e quelli sabbiosi in grado di mantenersi maggiormente idratati. In pratica contribuisce a ottimizzare il rapporto tra aria, acqua e suolo sia per la vita vegetale che per quella animale.
  • proprietà chimiche: è la fonte principale di elementi nutritivi ed è capace di renderli disponibili in maniera graduale, ottimizzandone quindi l’efficienza di utilizzo.
  • proprietà biologiche: innesta i cicli biologici di demolizione e di sintesi che sono alla base della catena alimentare e quindi incrementa lo sviluppo della flora microbica e della microfauna dei terreni.
L’Ammendante compostato prodotto nell’impianto di Futura ha ottenuto la Certificazione di Qualità dal Consorzio Italiano Compostatori e la registrazione nell’apposito registro fertilizzanti SIAN del Ministero delle politiche agricole, come ammendante compostato misto bio con il numero 0022747/18.
Con questi riconoscimenti l’ammendante ottenuto dal processo di compostaggio potrà, sulla base dei risultati delle analisi, essere utilizzato in agricoltura convenzionale con la certificazione CIC o in agricoltura biologica: comunque sia la qualità del prodotto risulta sempre garantita.


La frazione organica stabilizzata (FOS)

La frazione organica stabilizzata (FOS) si ottiene dal trattamento di biostabilizzazione di matrici organiche di qualità inferiore, quali ad es. quelle che provengono dalla separazione meccanica di rifiuti urbani indifferenziati, fanghi biologici di depurazione o altri fanghi non adatti a compostaggio di qualità.
Questo compost presenta caratteristiche merceologiche e analitiche peggiori rispetto a quello ottenuto dalla frazione organica selezionata e da qui ne deriva l’impossibilità di una sua piena valorizzazione in ambito agricolo, mentre può essere impiegato in operazioni di ripristino ambientale, quali la bonifica delle discariche o la loro copertura in sostituzione di terriccio vergine.

La FOS è ciò che si ottiene dal trattamento biostabilizzazione che segue quello di selezione dei RUI operato nell’apposita linea all’impianto Futura.

Come si produce


Il compost è il risultato di un processo di trattamento biologico - il compostaggio - con cui si intende un complesso sistema di operazioni e attività che avvengono sui materiali biodegradabili, che sfruttano le capacità di degradazione e trasformazione dei sistemi biologici grazie all’attività dei microrganismi decompositori.
Attraverso questi processi si ottiene una mineralizzazione delle componenti organiche maggiormente degradabili, e quindi una loro stabilizzazione.
L’elevata temperatura che si sviluppa durante il processo svolge poi una sorta di pastorizzazione che determina l’igienizzazione della massa originaria dei rifiuti.
L’obiettivo finale dei processi di compostaggio di qualità è la produzione di un materiale stabilizzato e igienizzato, con un basso contenuto di sostanze potenzialmente inquinanti: un prodotto che possa essere utilizzabile sui suoli sia in agricoltura che in attività di florovivaismo e che possa essere facilmente manipolabile, trasportabile e commerciabile.

Il processo di compostaggio è un processo:

  • Aerobico, perché richiede la presenza di aria e quindi di ossigeno per poter avvenire e per poter procedere alla mineralizzazione della componente a maggiore fermentescibilità con la conseguente stabilizzazione della biomassa.
  • Esotermico, nel senso che durante il processso si sviluppa calore. Questo calore va allontanato dal sistema per evitare un eccessivo innalzamento della temperatura nella biomassa e lo si fa attraverso l’insufflazione d’aria stessa.
Naturalmente il processo di compostaggio di qualità deve avvenire nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio in cui si trova l’impianto, con particolare riguardo all’abbattimento delle potenziali molestie olfattive.
Le scelte tecnologiche dell’impianto Futura sono particolarmente attente agli aspetti ambientali: il conferimento avviene in fosse a tenuta stagna e le biocelle in cui avviene il processo di trattamento vengono mantenute in depressione da un sistema di captazione, convogliamento e trattamento aria per evitare che le emissioni gassose possano uscire all’esterno.

Vediamo in dettaglio i vari passaggi:
  • il rifiuto organico conferito all’impianto viene scaricato in fosse di accumulo a tenuta stagna dove avviene la miscelazione con residui vegetali verdi derivanti da sfalci e potature;
  • questa miscela di rifiuti organici viene portata in biotunnel per essere sottoposta al processo di compostaggio, nel quale, batteri e muffe, decompongono i rifiuti in condizioni controllate;
  • il materiale organico che ha concluso la fase di compostaggio viene prelevato dai biotunnel e trasferito in cumuli statici nell'aia di maturazione secondaria per un ulteriore periodo di stabilizzazione, della durata di circa 4 settimane, con rivoltamento dei cumuli al termine dei primi 14 giorni;
  • a questo punto avviene la raffinazione per togliere eventuali residui di plastica e metalli e quindi il compost ottenuto può essere stoccato all’esterno ed essere avviato all’utilizzo in agricoltura, dopo le analisi di caratterizzazione;
  • per abbattere le emissioni gassose che si formano durante il processo di trattamento all’interno delle biocelle, queste vengono mantenute in depressione da un sistema di captazione, convogliamento e trattamento aria dimensionato per 4 ricambi ogni ora. L’aria prelevata dalle biocelle, è inviata ad un sistema di depurazione costituito da un biofiltro preceduto da un sistema di umidificazione con torre di lavaggio aria che ha il duplice scopo di ridurre l’eventuale presenza di polvere e umidificare l’aria migliorando la resa del biofiltro. Il biofiltro è costituito da quattro vasche rettangolari riempite di materiale legnoso, come la torba, il cippato, le cortecce, distribuito in circa due 2 metri di profondità e su una superficie di circa 700 metri quadrati.

A cosa serve


Il compost ci aiuta a produrre meno rifiuti e a gestirli meglio, dalla raccolta allo smaltimento

Considerato che la parte organica rappresenta circa un terzo della produzione dei rifiuti urbani, se questa parte la destiniamo a produzione di compost evitiamo di doverla smaltire. Inoltre il compostaggio gioca un ruolo molto importante per la gestione dei rifiuti biodegradabili, rappresentando la via più naturale ed economicamente più vantaggiosa per il loro trattamento.
La trasformazione in compost delle frazioni organiche dei rifiuti per l’impiego come ammendante rappresenta infine una forma di recupero di materia prevista dalla normativa europea e nazionale.

Il compost aiuta la fertilità dei suoli

L’utilizzo del compost e quindi la fertilizzazione organica consente:

  • di sostituire almeno parzialmente la concimazione chimica;
  • di migliorare la lavorabilità del suolo, che significa risparmiare energia nelle lavorazioni principali e complementari;
  • di migliorare la ritenzione idrica, diminuendo quindi la richiesta di acqua e di energia per l’irrigazione);
  • di diminuire l’erosione e la conseguente mineralizzazione intensiva di sostanza organica negli strati superficiali, che determinerebbe - nel bilancio complessivo - un trasferimento di anidride carbonica nell’atmosfera;
Nei Paesi Mediterranei e quindi anche nel nostro, c’è una grande necessità di applicare sostanza organica sui suoli, per contrastare i fenomeni di desertificazione imputabili sia ai problemi di cambiamenti climatici provocati dall’aumento di effetto serra, sia dalle pratiche di agricoltura intensiva.

Il compost aiuta a frenare gli effetti dei cambiamenti climatici

Le recenti acquisizioni scientifiche dimostrano che la sostanza organica nel suolo può essere considerata come “carbon sink”, ovvero un accumulo di carbonio altrimenti disperso in atmosfera come CO2.
L’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante (ora Ente CRA del Ministero delle Politiche Agricole) ha calcolato che un aumento dello 0.15% del carbonio organico nei terreni arabili del nostro Paese potrebbe fissare nel suolo la stessa quantità di carbonio che è rilasciata in un anno in atmosfera, per l’uso di combustibili fossili. Inoltre quando diminuisce il contenuto di sostanza organica dei suoli si possono creare situazioni di rischio ambientale quali frane e smottamenti perché viene ridotta la capacità del terreno a resistere a processi di erosione quali quelli provocati dall’azione di scorrimento dell’acqua.

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