Giani: «Acceleriamo il piano rifiuti» Arezzo dice no a nuove discariche

Nimby, Nimto e niente impianti: la crisi nella gestione rifiuti fotografata dalla Corte dei Conti
1 Giugno 2021
Direttiva Sup, il Governo difende l’uso delle bioplastiche. Legambiente: «Giusta direzione»
3 Giugno 2021
Mostra tutti gli articoli

Giani: «Acceleriamo il piano rifiuti» Arezzo dice no a nuove discariche

La Nazione

Giani: «Acceleriamo il piano rifiuti» Arezzo dice no a nuove discariche

La strategia per rsu e speciali è sempre più fondamentale. Gli studi dell’assessora Monni attesi dalle imprese A Prato la società di depurazione «Gida» chiude gli impianti di trattamento della raccolta degli spurghisti

Dopo pandemia e campagna di vaccinazione, sono i rifiuti l’altra emergenza della Toscana. Sia per gli scarti solidi urbani che quelli speciali prodotti dalle aziende. Manca il nuovo piano rifiuti, lasciato monco in eredità dalla precedente giunta Rossi, su cui sta lavorando l’assessora Monia Monni. Nel frattempo tiene banco la legge 20 sulla depurazione e in particolare l’emendamento pro conciatori al centro del dibattito politico e dell’inchiesta della Dda su imprese e politica. Piano rifiuti: linee guide di economia circolare La Toscana deve rendersi autonoma il più possibile dalle discariche che hanno costi altissimi sia in termini di sfruttamento del suolo che di costi (tonnellate di scarti dalla Toscana vanno all’estero). Il Pd toscano ha chiesto un cambio di passo alla giunta toscana. «Stiamo accelerando per definire le linee guida del nuovo piano – spiega il presidente toscano Giani – I nostri pilastri sono quelli dell’economia circolare». L’assessora Monni sta verificando nuove tecnologie applicate in Europa praticabili anche in Toscana. Gli imprenditori (Confindustria) stanno aspettando di conoscere l’integrazione tra smaltimento di rsu e speciali. Prato, Gida ferma le fosse settiche L’interpretazione più rigorosa post modifica della legge 20 (quella che ha portato alla cancellazione dell’emendamento cosidetto pro conciatori) ha fatto scattare l’allarme all’impianto di depurazione pubblico-privato «Gida» di Prato. Da oggi gli impianti di trattamento relativi esclusivamente alle fosse settiche saranno chiusi a Baciacavallo e al Calice. Quindi stop alle ditte di spurgo. Del caso si sta occupando il sindaco Matteo Biffoni, il presidente di «Gida» Alessandro Brogi e la consigliera regionale pratese Ilaria Bugetti. E’stato informato anche il presidente della Regione Giani: «Non vedo il motivo per la chiusura di attività di quegli impianti, se erano in regola prima del maggio 2020 (quando fu approvata la mofidica delle legge ndr) lo sono anche ora». Dalla provincia di Arezzo: basta discariche Dopo la chiusura dell’inchiesta sulla discarica di Podere Rota di Terranuova Bracciolini (Arezzo) sono stati ascoltati tutti i sindaci del Valdarno aretino e il presidente della Provincia di Arezzo dalla Commissione Ambiente presieduta da Lucia De Robertis (Pd). Gli amministratori hanno messo nero su bianco i problemi relativi alla discarica: no all’ampliamento di podere Rota, perché il Valdarno ha già svolto la sua parte, ospitando da cinquant’anni varie discariche, e rispetto dell’accordo del 2013 fra Regione, Provincia e Ato sulla chiusura di Casa Rota a fine 2021.

Chiamaci
Raggiungici