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La Lega: «Sì al progetto Iren, ma quanti rifiuti arriveranno sul territorio?». Ripani: «La salute prima di tutto»

SCARLINO «Il definitivo no all’inceneritore di Scarlino così come ipotizzato è una battaglia vinta anche per la Lega che da sempre si è opposto a questo tipo di impianto. Va bene l’economia circolare, ma bisogna capire cosa e quanta quantità di rifiuti verrà portata sul territorio e con quali standard di sicurezza». Così l’onorevole Mario Lolini e il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi sulle nuove prospettive dell’impianto di Scarlino. «L’economia circolare è il futuro ed è giusto che se ne parli nel concreto – sostiene Lolini –. Gli indirizzi che vengono dal Governo vanno in quella direzione. Trattandosi pur sempre di rifiuti, un tema su cui dobbiamo trovare le adeguate soluzioni rappresentando un’emergenza, è adesso importante che la nuova procedura avvenga alla luce del sole e in maniera chiara, a differenza di quanto avvenuto con l’inceneritore finito in una battaglia legale durata anni. Non ci dimentichiamo che quello della piana di Scarlino è un territorio fragile sotto il profilo ambientale e che si trova a ridosso di un litorale che ogni anno vede passare centinaia di migliaia di turisti che rappresentano il volano dell’economia locale». Il consigliere regionale Andrea Ulmi pone l’attenzione sulle quantità e sul tipo di rifiuto che arriverà a Scarlino. «La questione ambientale e della tutela della salute – chiude Ulmi, che è vicepresidente della commissione sanità – è l’aspetto che deve prevalere. Ha ragione il sindaco Travison quando vuole chiarezza sulla quantità di rifiuti che arriveranno a Scarlino, considerando che un impianto di questo genere, per guadagnare, ha bisogno di quantitativi decisamente alti«. «Finalmente può dirsi conclusa la saga dell’inceneritore di Scarlino, quel «ferro vecchio» protagonista di accese contestazioni locali, lunghe battaglie legali e mirabolanti giravolte di un certo panorama politico locale». Queste le parole di Elisabetta Ripani, parlamentare di Coraggio Italia. «Quella struttura fatiscente e inquinante, aperta nel 2012 e ferma dal 2015, non era adeguata ad essere utilizzata o riconvertita – ha aggiunto –. Destava preoccupazioni sul fronte della tutela ambientale e della salute. Argomentazioni che ho sempre sostenuto, portando la vicenda fino alle aule parlamentari, ed oggi posso esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto. Il progetto presentato ai sindaci di Scarlino e Follonica da Iren Ambiente è un’ipotesi progettuale da 130 milioni di euro e 110 posti di lavoro, che dovrebbe arrivare al vaglio degli uffici regionali entro settembre. Va realizzato concretamente quel tanto agognato equilibrio tra emergenza rifiuti, tutela di salute, ambiente e turismo e investimenti innovativi per lo sviluppo socio economico della Piana».

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