Inceneritore, ora che fare? Barocci: «Scelte efficaci»

Cassonetti sempre aperti Il Comune corre ai ripari
8 Ottobre 2021
Inceneritore, è presto per esultare
8 Ottobre 2021
Mostra tutti gli articoli

Inceneritore, ora che fare? Barocci: «Scelte efficaci»

La Nazione, Cronaca di Grosseto

Inceneritore, ora che fare? Barocci: «Scelte efficaci»

L’ambientalista canta vittoria dopo 25 anni di battaglie in ogni sede 

«Ma adesso bisogna guardare oltre: Ato e Sei devono decidere il futuro»

SCARLINO «Nel corso di questi ultimi 25 anni sul tema sono state espresse molte e variegate posizioni politiche, che hanno sia diviso che riunificato i partiti, ma di fatto a decidere la definitiva chiusura di quell’impianto non è stata la Politica, ma la Magistratura, sia quella Amministrativa, che quella civile del Tribunale di Grosseto». Roberto Barocci (nella foto), storico ambientalista grossetano, da oltre 25 anni che si batte contro l’inceneritore di Scarlino. E le sue battaglie, in tutte le sedi possibili, adesso sono finite. «E’ a tutti evidente che su temi sociali così importanti debbono essere i rappresentanti politici della popolazione a decidere – aggiunge – e non i magistrati e anche il recente dibattito nella campagna elettorale del Comune di Grosseto ha messo al centro il tema del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, poiché i dati analitici dei costi e dei risultati impongono a tutti scelte più efficaci. I tempi e le circostanze attuali (i nuovi indirizzi in materia della Regione Toscana e il nuovo soggetto gestore) sono maturi per avviare un dibattito chiarificatore». Poi aggiunge una proposta: «Pertanto mi permetto di segnalare ai decisori politici che concorrono alle scelte dell’Ato Rifiuti e al Gestore del Servizio alcuni temi da risolvere – dice Barocci – Quale raccolta delle frazioni differenziate consente di avere materiali privi di impurità e ben vendibili alle industrie con entrate significative per il Comune? L’impianto delle Strillaie deve continuare a ricevere quantità costanti di indifferenziato per produrre combustibile da incenerire o può essere riconvertito in attività di selezione? Quali impianti artigiani di riciclo locali possono essere promossi in coerenza con l’offerta locale? Si possono imitare le realtà più virtuose presenti in Italia?». La definitiva chiusura dell’inceneritore di Scarlino ha innescato anche una serie di commenti. «Tanto tuonò che piovve. Finalmente, dopo anni di tira e molla, la Commissione Ambiente della Regione Toscana ha rispedito al mittente la richiesta di autorizzazione al revamping dell’impianto di incenerimento a Scarlino e archiviata la pratica», dicono Salvatore Aurigemma responsabile circolo Fdi Scarlino, e Paolo Raspanti, consigliere comunale Fratelli d’Italia. «Un progetto, quello di Scarlino Energia – dicono – che non risolve le grandi criticità per un impianto nato vecchio, riutilizzando i vecchi forni per l’arrostimento delle piriti e non adatto allo scopo per il quale era stato successivamente utilizzato». «Con l’archiviazione d’ufficio si conclude la tormentata vicenda dell’inceneritore di Scarlino». Lo dice Elisabetta Ripani, parlamentare grossetana di Coraggio Italia. «L’archiviazione fa calare il sipario su un teatrino politico interpretato da una sinistra ambigua e contrapposta sulle posizioni tra il livello locale e quello regionale che ha generato continue incertezze sulla sorte dell’impianto. Teatrino che si è trascinato fin dal momento del rilascio delle prime autorizzazioni fino alle clamorose retromarce per convenienza politica su quel «ferro vecchio e obsoleto» tanto dibattuto e osteggiato da tutti. A ciò si è aggiunta – chiude Ripani – l’ostinatezza della Regione nel continuare a far danni anche nel momento in cui la giustizia aveva finalmente messo un punto fermo». Ma in serata la Regione ha tenuto a fare una precisazione sull’intera vicenda. «Si tratta – dicono dalla Regione – non di un atto di archiviazione dell’istanza di Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) relativamente al progetto. L’archiviazione infatti viene disposta con decreto dirigenziale mentre la nota a cui ci si riferisce è trasmessa al proponente a carattere informativo in relazione al procedimento in corso».

Chiamaci
Raggiungici