La Nazione, La Grande Costa – Cronaca di Grosseto
Inquinamento, annullati i rischi
Benini: «Sì al distretto green»
Travison: «Servono più dettagli»
GROSSETO Con l’archiviazione da parte della Regione Toscana delle richieste avanzate da Scarlino Energia, è stata messa la parola fine sull’impianto di incenerimento della Piana di Scarlino, fermo ormai da molti anni. «Con la chiusura della partita sull’inceneritore di Scarlino, arrivata dopo molti anni durante i quali il Comune di Follonica ha sempre mantenuto una posizione netta sulla questione, viene ritirata la richiesta di autorizzazione per la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento – spiega il sindaco di Follonica Andrea Benini – Non solo: non sarà ammissibile qualsiasi altra proposta futura che riguardi eventuali impianti che prevedano combustione, anche se di nuova generazione. Non abbiamo intenzione di sposare quel modello di sviluppo. Come abbiamo scritto nel nostro programma elettorale – prosegue Benini – puntiamo su un distretto green: l’idea per il futuro del nostro territorio è quella di un polo basato sull’economia circolare, dove ogni rifiuto possa uscire prodotto. Per questo vogliamo investire su un modello di sviluppo alternativo a quello che prevedeva l’installazione di un inceneritore. Stiamo quindi valutando progettualità alternative». «È una notizia che attendevamo – ha detto il sindaco di Scarlino, Francesca Travison – e che mette fine a una battaglia durata anni: vogliamo ringraziare, come abbiamo sempre fatto, tutti coloro che nel tempo si sono impegnati con passione e determinazione affinché nella Piana di Scarlino non entrasse in funzione un impianto definito ultimamente «ferrovecchio» proprio da chi a suo tempo firmò l’autorizzazione al funzionamento. Partiamo dal fatto che questa amministrazione non è contraria all’economia circolare, anzi». Chiude sul progetto di Iren. «Un documento – osserva il sindaco Travison – che a nostro giudizio presenta molte lacune, tanto che ancora oggi non lo abbiamo firmato. Nel protocollo, del quale peraltro ormai non si comprende la necessità, mancano dettagli importanti. Si tratta di quantità di rifiuti molto importanti in entrata. Non possiamo accettare un progetto di cui non conosciamo bene l’impatto sul territorio in termini di tutela ambientale, ma anche di trasporti e di viabilità».