La Toscana verso un Piano regionale unico per la transizione ecologica

LA STRATEGIA DI IREN NEGLI ASSET PORTANTI DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE 2030
22 Novembre 2021
Nella Toscana del sud torna “Ri-creazione”, l’educazione ambientale per 10mila ragazzi
20 Novembre 2021
Mostra tutti gli articoli

La Toscana verso un Piano regionale unico per la transizione ecologica

Greenreport

Presentato oggi l’Annuario Arpat dei dati ambientali 2021

La Toscana verso un Piano regionale unico per la transizione ecologica

Monni: «Abbiamo già avviato l’iter per la modifica della legge di settore regionale proprio per unificare l’intera strategia sulla sostenibilità»

Di Luca Aterini

È stato presentato stamani a Firenze l’Annuario dei dati ambientali della Toscana 2021, elaborato come ogni anno dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat).

Si tratta di una panoramica di sintesi che rielabora i dati e le notizie che ogni giorno Arpat raccoglie attraverso la propria attività, rielaborate in questo documento tramite circa 100 indicatori, suddivisi a loro volta in 6 aree tematiche: aria, acqua, mare, suolo, agenti fisici e sistemi produttivi.

«Il ruolo di Arpat riguardo alla rappresentazione degli aspetti legati all’ambiente è fondamentale come lo è, anche e soprattutto, rispetto alla qualità e professionalità nell’effettuazione dei controlli», dichiara nel merito il governatore Eugenio Giani: «In questo momento a livello mondiale assistiamo a tre diverse transizioni: demografica, quella legata all’innovazione tecnologica e climatica. Tutte e tre strettamente correlate tra loro, ma quella che maggiormente interessa in questa sede è l’ultima, ponendo tutta una serie di obiettivi (contrasto ai disastri ambientali, emissioni zero nel 2050) che anche Pnrr e fondi europei mettono al centro, legandola a quella della trasformazione e riorganizzazione del modello produttivo e di sviluppo. Grazie al lavoro di Arpat siamo in grado di valutare e prendere decisioni che, pur nel nostro piccolo, possono comunque avere un impatto sullo scenario globale».

Sfogliando l’Annuario si scopre ad esempio che «la situazione per la qualità dell’aria nel 2020 si presenta nel complesso positiva» in Toscana, anche se «rimangono alcune criticità per tre inquinanti (PM10, ossidi di azoto e ozono)». Oppure che «il 9% dei fiumi toscani monitorati raggiunge nel 2020 l’obiettivo di qualità ecologica elevata e il 57% lo stato buono», mentre «relativamente allo stato chimico il 64% è in stato buono»; al contempo «il 72% delle acque sotterranee registra, nel 2020, uno stato chimico buono». Per quanto riguarda invece il mare, l’Annuario classifica come «non buono lo stato chimico delle acque marino costiere nel 2020, per la presenza di metalli nel biota (pesci)», mentre è migliore lo stato ecologico, e la «qualità delle aree di balneazione nel 2020 si è mantenuta ad un livello “eccellente” con quasi il 99% delle aree». Resta il problema dei rifiuti spiaggiati, dato che «sono quantificabili mediamente in circa 3 oggetti per metro lineare, l’86% dei rifiuti sono di plastica».

Partendo dai dati presentati in dettaglio nell’Annuario, l’assessora all’Ambiente Monia Monni presenta la necessità di ripensare i modelli attuali di sviluppo e di ricondurre gli obiettivi verso la transizione ecologica all’interno di un unico piano regionale.

«La sfida della transizione ecologica non è più soltanto una questione di opportunità, ma di necessità – spiega Monni – La Toscana è una piccola fonte di emissioni, ma questo non la esenta dal poter fare la propria parte. Occorrono una strategia che renda attuali, precisi e misurabili gli interventi di riduzione delle emissioni, e soprattutto azioni immediate per arrivare, ancor prima del 2050, ad un bilancio emissivo pari a zero. Come? Superiamo il modello di economia tradizionale, con modalità circolari di produzione e consumo, promuoviamo la transizione dell’economia dall’utilizzo delle fonti fossili a quelle rinnovabili. E adottiamo interventi di adattamento per fronteggiare i cambiamenti climatici già in atto. Cinque grandi sfide, neutralità climatica, transizione verso l’economia circolare e la bioeconomia, azzeramento dell’inquinamento, adattamento ai cambiamenti climatici, ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, tutte da ricondurre in un unico Piano regionale per la Transizione ecologica. Abbiamo già avviato l’iter per la modifica della legge di settore regionale proprio per unificare l’intera strategia sulla sostenibilità».

Chiamaci
Raggiungici