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talia Oggi

L’energia da biogas in più potrà finire sul mercato

Luigi Chiarello

Spinta alla produzione elettrica da biogas; gli impianti agricoli esistenti potranno incrementare la propria capacità produttiva e immettere così sul mercato le quote aggiuntive di energia rinnovabile prodotte. Obiettivo: consentire al settore agricolo di contribuire a calmierare il caro prezzi energia. La misura è contenuta in un emendamento approvato presso le commissioni riunite finanze e industria del senato al decreto-legge «energia» n. 21/2022, definito anche «taglia prezzi».

Nello specifico, la misura recita che – per contribuire all’indipendenza energetica e favorire la produzione rinnovabile in ambito agricolo – «è consentito il pieno utilizzo della capacità tecnica installata di produzione di energia elettrica da biogas proveniente da impianti già in esercizio», mediante «produzione aggiuntiva oltre la potenza nominale di impianto, nei limiti della capacità tecnica degli impianti e della capacità tecnica della connessione alla rete, oltre alla potenza di connessione in immissione già contrattualizzata». Il tutto, «nel rispetto della normativa vigente in materia di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale».

Non solo. Queste disposizioni sono applicabili a tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da biogas e «l’ulteriore utilizzo di capacità produttiva, nei limiti del 20% dei parametri vigenti, non è subordinato all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati», recita l’emendamento. Se, invece, si supera il 20%, «bisogna modificare il contratto esistente di connessione alla rete».

Dunque, oltre alle facilitiazioni per l’uso del digestato, il passaggio parlamentare ha introdotto nel dl misure che, secondo presidente del Consorzio Italiano Biogas, Piero Gattoni: «Permetteranno alle aziende agricole di ampliare la produzione di energia elettrica rinnovabile, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di sicurezza e indipendenza energetica che l’esecutivo si è posto, senza derogare nel percorso di decarbonizzazione intrapreso dal paese». Gattoni ha poi chiosato: «Ora è più che mai necessaria una rapida emanazione del decreto Fer2; una misura attesa dal settore da diversi anni, che potrà valorizzare le infrastrutture produttive esistenti che non potranno riconvertire a biometano».

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