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Greenreport

Nel decreto Taglia prezzi entra il digestato equiparato, contro il caro fertilizzanti

Gattoni: «Un primo passo importante a sostegno del settore primario, per fronteggiare le ripercussioni che la guerra sta avendo sul sistema Paese»

Il comparto agricolo italiano importa complessivamente fertilizzanti chimici ed organici per un totale di 980 milioni di euro l’anno, 140 dei quali diretti verso Ucraina, Russia e Bielorussia, con le conseguenti difficoltà  legate alla guerra in corso.

Per restituire maggiori sicurezze al settore primario, in modo da non compromettere la produzione di cibo, una soluzione preziosa arriva dall’economia circolare dello stesso settore agricolo, in grado «di produrre energia con il biometano agricolo il cui processo di digestione anaerobica alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari che mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti. La sostanza organica residua, il cosiddetto digestato, contiene elementi della fertilità, quali azoto, fosforo e potassio ideali per la fertilizzazione dei terreni grazie all’apporto di sostanza organica e di elementi nutritivi», come sottolineano dalla Coldiretti.

Un passo importante in tal senso dal decreto Tagli prezzi, dove è stata inserita una norma sul digestato equiparato, riconoscendone il valore fertilizzante e dando al settore agricolo uno strumento importante per contribuire alla transizione agroecologica.

«Questo decreto legge segna un primo passo importante a sostegno del settore primario per fronteggiare le ripercussioni che la guerra sta avendo sul sistema Paese – spiega Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas (Cib), ieri in audizione al Senato – La possibilità di sostituire fertilizzanti chimici con digestato equiparato, un digestato agricolo utilizzato in modo ottimale, consente di ridurre i costi a carico delle molte aziende agricole già fortemente provate dalla crisi economica in corso, di tutelare la fertilità dei suoli e di favorire davvero l’economia circolare in agricoltura, su cui il settore biogas e biometano è impegnato da oltre un decennio».

In particolare, il prossimo decreto attuativo è chiamato a stabilire i criteri per garantire l’equiparabilità, in modo da consentire così l’effettiva sostituzione dei concimi chimici di sintesi grazie a modalità di distribuzione in campo innovative che garantiscano l’alta efficienza di riciclo dei nutrienti.

«Auspichiamo un’approvazione in tempi brevi del decreto attuativo che dovrà disciplinare i dettagli applicativi che permetteranno alle nostre aziende di utilizzare meno risorse, rendersi sempre più indipendenti dal punto di vista energetico e più sostenibili», conclude nel merito Gattoni.

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