Più differenziata, ma non basta Nuovi impianti: le prime offerte

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Più differenziata, ma non basta Nuovi impianti: le prime offerte

La Nazione, Cronaca Toscana

Più differenziata, ma non basta Nuovi impianti: le prime offerte

Cresce la raccolta per tipologie di scarti e aumentano i Comuni «ricicloni» (che saranno premiati) in Toscana

di Luigi Caroppo, FIRENZE Sale di quasi due punti percentuali il dato 2020 della raccolta differenziata in Toscana, passando dal 60,22% del 2019 al 62,12%, in progressivo avvicinamento all’obiettivo di raccolta differenziata del 65%. Passi avanti accolti con soddisfazione dall’assessora all’Ambiente della Regione, Monia Monni, secondo cui questo «è un risultato significativo, ma che ancora ci deve vedere lavorare in maniera importante». I comuni che hanno superato il 65% sono passati da 123 a 143, e rappresentano il 55% della popolazione regionale. La produzione di rifiuti urbani è calata di oltre il 5% rispetto al 2019, per effetto della pandemia e delle relative restrizioni. In discesa anche il dato pro capite: meno 25 kg/abitante (da 613 a 588 kg/abitante, avvicinandosi ai dati di fine anni 90). Analogo il trend anche per la parte non differenziata dei rifiuti: meno 90.700 tonnellate (meno 10% rispetto al 2019, da 907mila a 816mila), ma diminuiscono anche le raccolte differenziate del 2,5% in peso rispetto al 2019 (meno 34.600 tonnellate, da 1,374 mln a 1,339 mln di tonnellate) segno evidente degli effetti della pandemia. «I Comuni ricicloni saranno premiati – ha spiegato Monni – affideremo ad ogni Ato 100mila euro per premiare i Comuni più sensibili e 233mila euro perché possano scegliere fra le proposte dei Comuni di quel territorio piccoli progetti di riciclo». Sono 143 i comuni che nel 2020 hanno superato il 65% di differenziata, venti in più rispetto al 2019. In testa Lamporecchio, Certaldo e Capraia e Limite, tra le città capoluogo spiccano Lucca e Prato mentre Firenze è ferma al 53 %.«La Toscana – ha detto Monni – ormai da qualche anno ottiene un risultato costante in termini di raccolta differenziata, un dato importante sul quale vogliamo lavorare per migliorarlo ancora di più. A facilitarci questo compito due elementi: da un lato l’avviso pubblico regionale per il Piano dell’economia circolare, dall’altro gli avvisi del Ministero per la transizione ecologica legati al Pnrr che, per i progetti di economia circolare, stanzia oltre un miliardo e mezzo di euro, 600 milioni dei quali serviranno anche per finanziare il potenziamento della raccolta differenziata».E’ stato pubblicato proprio ieri l’avviso esplorativo «per la manifestazione di interesse alla realizzazione di impianti di recupero/riciclo rifiuti urbani e/o rifiuti derivati dal trattamento degli urbani» sul Bollettino regionale. Si tratta del primo passo verso la realizzazione del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti e delle bonifiche che andrà a sostituire il Piano dei rifiuti e delle bonifiche dei siti inquinati. «Abbiamo ritardato la pubblicazione dell’avviso regionale – ha spiegato Monni – proprio per facilitare il dialogo tra i due strumenti (piano rifiuti e Pnrr, ndr) e siamo in contatto costante con Ato e gestori per la presentazione dei progetti che devono andare nella direzione di aumentare la raccolta differenziata ed il riciclo, considerato che del 62% attuale la Toscana riesce a riciclare il 43%. E’ evidente che occorre potenziare l’impegno su questo versante per dar vita ad impianti che siano in grado di creare filiere del riciclo per mettere a disposizione delle industrie quantità crescenti di materie derivanti dai rifiuti».I buoni auspici ci sono: contatti informali sono stati già avviati tra Regione, gli Ato e i gestori che presenteranno, molto probabilmente, diverse proposte di impianti di riciclo e di impianti di recupero (le cosidette eco factory, le fabbriche di idrogeno).

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