Rifiuti, così sarà il ribaltone Impianti a carte scoperte

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La Nazione, Cronaca Toscana

Rifiuti, così sarà il ribaltone Impianti a carte scoperte

Il calendario di partecipazione della Regione svela le tecnologie in prima fila Da Pontedera a Empoli, da Rosignano a Scarlino: ecco l’economia circolare

di Luigi Caroppo FIRENZE La promessa è stata mantenuta. Sulla rivoluzione annunciata con la gara per i nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti il confronto sarà allargato il più possibile per far conoscere le nuove tecnologie, era stato detto. Obiettivo trasformare il più possibile di materia differenziata limitando l’utilizzo delle discariche per il residuo e mettendo al bando l’ipotesi termovalorizzatore. Tempi di realizzazione del ribaltone: minimo quattro anni, cinque se tutto va bene. Intanto il problema Tari (aumento delle tariffe) persisterà. Dal calendario di incontri, via piattaforma digitale youtube aperti a tutti, si può capire anche quali sono gli impianti al momento più in pole position, in prima fila, per essere realizzati. Solo ipotesi per carità, visto che devono essere vagliate tutte le proposte ricevute in risposte al bando dell’assessorato all’Ambiente guidato da Monia Monni. Ma è probabile che le diverse tecnologie, spiegate con tanto di esperti e tecnici, saranno quelle della svolta auspicata, in nome dell’economia circolare, in Toscana. Vediamo i prossimi appuntamenti. Oggi alle 15 si parla di «tecnologie di scissione molecolare termochimica di pulper di cartiera e plasmix per la produzione di syngas da utilizzare per il funzionamento di un impianto per la produzione di microalghe». Il legame è con la proposta presentata da Ati Natura Srl a Gallicano. Domani (sempre alle 15) si approfondiscono le tecnologie per la selezione delle frazioni tessili pre e post consumo, il cosidetto textile hub. Immediato il collegamento con la proposta avanzata da Alia a Prato che tanto ha già fatto discutere nella periferia della città del tessile. Lunedì 13 giugno si riparte parlando di tecnologie di oxycombustione pressurizzata senza fiamma per il trattamento di scarti di raccolta differenziata e di scarti di selezione di rifiuti urbani per la produzione di materie ’prime seconde’. Lo sguardo volge subito alla proposta di Reti Ambiente a Peccioli, paese conosciuto per la gestione virtuosa dei rifiuti. Martedì 14 riflettori puntati sull’impianto integrato di Scarlino: riciclo di rifiuti in legno, carbonizzazione idrotermale di fanghi derivanti dalla depurazione civile e trattamento di pulper di cartiera e di scarti in plastica eterogenea plasmix. Collegamento alla proposta di Iren Ambiente. Mercoledì 15 sarà approfondita la tecnologia per la selezione delle frazioni tessili pre e post consumo per la produzione di materie prime seconde (il riferimento possibile è alla proposta di RetiAmbiente a Capannori).Nei primi appuntamenti nell’«operazione confronto e approfondimento» si è parlato, ieri, dei nuovi gassificatori e della tecnologia che produce metanolo (i progetti ad hoc sono di Alia a Pontedera e Rosignano) e della digestione anaerobica (progetto Retiambiente a Massa), del riciclo dei metalli da schede elettriche di Raee (computer, cellulari etc) a cui punta il progetto di Tb Spa a Terranuova Bracciolini. Tra gli impianti più lanciati e realizzabili c’è quello di Empoli (impianto di riciclo chimico: scarti della raccolta differenziata come il plasmix, combustibile solido secondario ricavato dall’indifferenziata).Sulle tecnologie quindi la Regione ha avviato il percorso di partecipazione, ma la strada sembra già imboccata. Gli incontri si svolgono online e sono trasmessi in diretta sul canale youtube della Regione Toscana.

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