Rosignano, l’impianto di Scapigliato trasformerà i rifiuti in energia e biometano

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Rosignano, l’impianto di Scapigliato trasformerà i rifiuti in energia e biometano

Il Tirreno, Cronaca Toscana

Rosignano, l’impianto di Scapigliato trasformerà i rifiuti in energia e biometano

Scatta la compensazione per le emissioni: un grande progetto di forestazione

Da discarica a fabbrica verde che pianta duecentomila ulivi

Donerà 200mila olivi e 60mila piante al territorio, investendo 3 milioni per compensare le emissioni di gas serra, 1.195.00 tonnellate di CO2 equivalenti, generate dalla discarica nei suoi 39 anni di vita. Sebbene non si tratti di un regalo, ma di una misura compensativa prevista dall’autorizzazione regionale del 2019 in cambio dell’ok ad una serie di investimenti, è un’operazione ambientale d’impatto. Che coinvolgerà anche le aziende produttrici d’olio e i coltivatori interessati. Ne è passata di acqua sotto i ponti dal 1982 quando a Rosignano aprì la discarica comunale di Scapigliato. Tra i soci privati che finanziavano la parte impiantistica c’era la romana Slia, una società della galassia di Manlio Cerroni, l’avvocato a capo di un vero e proprio impero nazionale di rifiuti e che nel 2000 passò la mano, cedendo le quote. I privati, pian piano, si defilarono lasciando alla Rea (Rosignano Energia Ambiente), la nuova creatura partecipata dei comuni nata nel 1983, la gestione la discarica. Che negli anni è diventato un impianto di valenza regionale, facendosi carico anche di diverse “emergenze nazionali” e fino al 2009 è stata la gallina dalle uova d’oro del comune, fruttando circa 23 milioni di euro l’anno alle casse municipali. Oggi l’obiettivo non è più solo quello di raccogliere spazzatura. La Scapigliato srl, la nuova società al cento per cento comunale, sta realizzando lungo la ss. 206, nella frazione di Castelnuovo della Misericordia, una vera e propria fabbrica. La chiamano “Fabbrica del Futuro”. Produce energia, che vende a prezzo ridotto ai rosignanesi, ricava terriccio ottenuto dalla lavorazione degli sfalci e delle potature del verde e all’orizzonte c’è il biodigestore anaerobico da 90.000 t/annue per il trattamento della Forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) che consentirà di trasformare il rifiuto in energia e biometano, anidride carbonica e compost con la previsione della realizzazione di un impianto di distribuzione del metano. In cambio abbatterà i conferimenti per arrivare dopo il 2026 a raccogliere 300mila tonnellate annue. Il progetto “Scapigliato Alberi” è stato presentato ieri nella sala conferenze dell’associazione stampa estera. Presente l’ad e presidente di Scapigliato Srl Alessandro Giari, il presidente del consorzio di Castagneto Carducci Terre dell’Etruria Massimo Carlotti (che raccoglie 3.500 aziende) e collegato da Rosignano il sindaco di Rosignano Daniele Donati.Le 200.000 piante di ulivo che saranno acquistate da Scapigliato serviranno a realizzare 700 ettari di nuove olivete produttive. Potranno beneficiare del progetto e ottenere le piante di ulivo aziende agricole, conduttori di fondi agricoli e privati cittadini in possesso di terreni agricoli nei Comuni di Rosignano , Orciano Pisano, Santa Luce, Castellina, Bibbona, Casale, Cecina, Collesalvetti, Crespina Lorenzana, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella e Castagneto. –A.R.

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