Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Processerà 80mila tonnellate di organico, investimento da 30 milioni. E a Cannicci procede l’adeguamento della discarica
Strillaie, entro autunno partono i lavori per l’impianto che produrrà biodiesel
Massimiliano Frascino, Grosseto. Né il Covid né l’agosto fermano il rutilante mondo dei rifiuti. In quest’estate torrida, infatti, il tutto esaurito dalla costa della Maremma all’Amiata in alcune aree della provincia quadruplica la produzione della spazzatura. Diverse le novità che modificheranno gli scenari nel nostro territorio. Fermo restando ancora per qualche mese l’affanno dell’Ato Toscana sud a smaltire nelle proprie discariche – come dimostra il trasferimento autorizzato a febbraio di 20mila tonnellate di rifiuti indifferenziati nell’Ato Toscana costa – la prima novità è che alla discarica di Cannicci, nel Comune di Civitella Paganico, sono iniziati da qualche settimana i lavori per spostare due moduli destinati ad accogliere fino a un massimo di 70mila tonnellate di rifiuto all’anno per i prossimi cinque anni. «I lavori stanno procedendo – spiega la sindaca di Civitella Paganico Alessandra Biondi – Anche se a questo punto è difficile pensare possano essere conclusi entro la fine dell’anno, la società di gestione dell’impianto sta facendo del proprio meglio per accelerare i tempi». Il rischio, non tornasse disponibile la discarica a quel momento, è che si debba prorogare il regime transitorio di trasferimento di una parte dei rifiuti prodotti in provincia nelle discariche dell’Ato Toscana costa. La novità più significativa, però, che avrà conseguenze più a lungo termine, è che Futura Spa (controllata da Iren Ambiente) che gestisce l’impianto di trattamento bio meccanico delle Strillaie – ottenuta in Regione l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) a realizzare un nuovo bio-digestore della frazione organica recuperata dal trattamento dei rifiuti urbani – sta selezionando l’impresa o il consorzio di imprese che realizzerà l’impianto. Pubblicato a fine maggio il bando per la manifestazione d’interesse dalle aziende, la scelta definitiva avverrà entro autunno. Poi via ai lavori: 60 giorni consecutivi per il progetto esecutivo, e altri 604 per concludere le opere. Nella migliore delle ipotesi l’impianto sarà pronto a metà 2023. Valore dell’investimento quasi trenta milioni di euro. Si tratta di un bio-digestore anaerobico (in assenza di ossigeno) destinato a processare 80.000 tonnellate all’anno di frazione organica ricavata dalla differenziazione dei rifiuti solidi urbani (Forsu) e degli sfalci verdi (potature etc). Circa 40.000 tonnellate/anno sono già trattate nell’impianto delle Strillaie, dove si produce compost ammendante per l’agricoltura, che però vale poco ed è difficile da collocare sul mercato. Le rimanenti arriveranno da fuori Ato, con ogni probabilità dal Lazio. L’obiettivo di Futura (e Iren) è di mettere a reddito Forsu e sfalci nella logica dell’economia circolare. Ricavandone, grazie all’upgrading del biogas estratto, biometano da utilizzare per la propria flotta di veicoli e conferirlo alla rete di distribuzione. L’anidride carbonica residuo della raffinazione verrà refrigerata, liquefatta e a sua volta venduta sul mercato.