A Grosseto al via il progetto “stop amianto”, i cittadini possono rimuoverlo in autonomia

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A Grosseto al via il progetto “stop amianto”, i cittadini possono rimuoverlo in autonomia

Greenreport

Per lo smaltimento finale però tutta la Toscana soffre di cronica mancanza di impianti

Da Sei Toscana un kit per l’auto-rimozione in sicurezza: «L’obiettivo è di andare sempre più incontro alle esigenze dei cittadini»

Il Comune di Grosseto, per primo nella provincia, lancia il progetto “stop amianto” per dare possibilità ai privati cittadini di «rimuovere in autonomia l’amianto presente negli ambiti di pertinenza delle abitazioni o dei locali di altro genere», come spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore all’Ambiente Simona Petrucci.

A realizzare il servizio sarà Sei Toscana, il gestore unico dei servizi di igiene urbana nell’Ato sud: sarà l’azienda a fornire un kit per l’auto-rimozione contenente tutti i dispositivi di protezione individuale e i materiali idonei per l’imballaggio dei manufatti da rimuovere. Con il kit sarà fornito anche un manuale con le istruzioni per l’uso che i cittadini dovranno seguire in maniera puntuale per le operazioni di rimozione in piena sicurezza (su www.seitoscana.it e sul canale Youtube di Sei Toscana è presente anche un video tutorial).

«L’attivazione di questo servizio, in conformità a quanto previsto nelle linee guida della Regione Toscana – spiega Giuseppe Tabani, direttore tecnico di Sei Toscana – ha l’obiettivo di andare sempre più incontro alle esigenze dei cittadini, cercando di offrire un servizio efficace, efficiente e rispondente alle loro necessità. In questo modo assicureremo una corretta gestione di questo particolare e pericoloso rifiuto, sostenibile economicamente e ambientalmente a vantaggio dei cittadini e del territorio».

In base alle modalità preventivamente condivise fra l’Amministrazione comunale e Sei Toscana, i cittadini di Grosseto possono fare richiesta del servizio compilando l’apposito modulo scaricabile all’indirizzo https://new.comune.grosseto.it/web/servizi/amianto/ e inviandolo, tramite PEC a comune.grosseto@postacert.toscana.it oppure in modalità cartacea indirizzata all’Ufficio Ambiente del Comune di Grosseto in via Zanardelli, 2.

Una volta ricevuta la richiesta, e verificata la fattibilità tecnica dell’operazione di auto-rimozione secondo quanto disciplinato dalle linee guida della Regione Toscana, il Comune procederà a verificare la corretta iscrizione nei ruoli Tari e la regolarità dei pagamenti del tributo da parte dei richiedenti. Sarà poi Sei Toscana a comunicare le modalità di consegna del kit necessario al confezionamento del rifiuto e le modalità di ritiro.

Per il necessario passo successivo, ovvero lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto raccolti, resta la cronica carenza di impianti adeguati al compito di cui soffre la Toscana (e l’Italia) intera. Come noto infatti ci sono almeno 2 milioni di tonnellate di amianto ancora da bonificare sul territorio regionale, che da sempre non sappiamo dove smaltire: già il Piano regionale rifiuti redatto nel 1999 metteva in guardia contro «una strutturale carenza di impianti per lo smaltimento». Carenza che non fa che aggravarsi, dato che anche i pochi siti disponibili si vogliono chiusi e di nuovi non se ne vogliono.

Una lacuna che grava su tutto il Paese, come documenta anche l’ultimo report redatto da Ispra sui rifiuti speciali. Secondo i dati raccolti, i rifiuti contenenti amianto prodotti in Italia sono pari, nel 2018, a 296 mila tonnellate; un dato collegato allo smantellamento dei manufatti e alle bonifiche, e non a caso in calo del 9,6% sull’anno. Le bonifiche non si fanno, infatti, anche perché non ci sono discariche dove smaltire in sicurezza i rifiuti contenenti amianto: sono ben 69 mila le tonnellate di queste rifiuti che vengono esportate per essere smaltite, a caro prezzo, praticamente tutte in Germania.

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