Italia Oggi
Primo bando dal Gse. Gli incentivi per attività agricole e industriali. Domande entro il 31/3
Aiuti per produrre biometano
Contributi e tariffe incentivanti per i nuovi impianti
di Luigi Chiarello e Giorgio Ambrosoli
Arriva il primo bando per il biometano a sostegno dell’economia circolare, finanziato dal Piano di ripresa e resilienza, nell’ambito della misura M2C2, Investimento 1.4, (che vale 1,7 mld). Obiettivo: incrementare in maniera esponenziale la produzione, passando da 30 a 1.700 impianti complessivi. Pubblicato sul sito del Gse, il bando definisce la prima procedura competitiva per l’accesso agli incentivi; questi serviranno a supportare la realizzazione di nuovi impianti per produrre biometano e la riconversione a biometano degli impianti di biogas agricolo esistenti. Il termine per la partecipazione alla prima procedura competitiva – aperta con contingente di capacità produttiva disponibile pari a 67.000 Smc/h per il 2023 – è fissato al 31 marzo 2023. Il tutto, in base a quanto già previsto dall’art. 5, comma 1, del dm 15/9/2022 e indicato nelle regole applicative allegate al decreto. Possono partecipare alla procedura competitiva gli investimenti in:
• impianti di nuova costruzione o riconversione;
• impianti agricoli o a rifiuti organici;
• bio-metano destinato ai trasporti e ad usi industriali. Agli impianti sarà riconosciuto un incentivo composto da:
• un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile e secondo le percentuali indicate;
• una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano, per una durata di 15 anni ed erogata dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Gli impianti agricoli di produzione di bio-metano dovranno entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria. Quelli di produzione di biometano da rifiuti organici, dovranno entrare in esercizio entro 24 mesi. Il mancato rispetto della tempistica comporterà una decurtazione della tariffa incentivante, pari allo 0,5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di 9 mesi. Ai fini dell’erogazione del contributo in conto capitale, saranno ammissibili:
• i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto, come: le infrastrutture e i macchinari necessari per: la gestione della biomassa e del processo di digestione anaerobica; lo stoccaggio del digestato; la realizzazione dell’impianto di purificazione del biogas; la trasformazione, compressione e conservazione del biometano e della CO2; la realizzazione degli impianti per l’autoconsumo aziendale del biometano;
• le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del biometano, dei gas di scarico e di monitoraggio delle emissioni fuggitive;
• i costi di connessione alla rete del gas naturale;
• i costi per l’acquisto o acquisizione di programmi informatici funzionali alla gestione dell’impianto;
• le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità, acquisto brevetti e licenze, connessi alla realizzazione degli investimenti, nella misura massima del 12% della spesa totale ammissibile;
• i costi per la fase di compostaggio del digestato.