Bilancio Iren: ricavi su dell’81% ma calano gli utili

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Bilancio Iren: ricavi su dell’81% ma calano gli utili

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Bilancio Iren: ricavi su dell’81% ma calano gli utili

Il Consiglio di Amministrazione di IREN S.p.A. ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2022.
“I risultati appena approvati evidenziano un rafforzamento del gruppo Iren sia a livello di capacità della produzione di energia rinnovabile in particolare fotovoltaica sia a livello territoriale di Iren con l’ampliamento del bacino di abitanti serviti dall’attività di raccolta rifiuti, che raggiunge oggi 3,8 milioni di abitanti e un forte incremento delle attività di efficientamento energetico degli edifici favorendo una contestuale riqualificazione urbana – dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren – Inoltre, il recente consolidamento di SEI Toscana e le nuove assunzioni, delle quali più del 50% riguardano giovani under 30, consentono ad Iren di accogliere 1.500 nuove persone sulle quali basare lo sviluppo futuro.”

“In un anno in cui si sono verificati fenomeni esogeni come l’estrema volatilità dello scenario energetico e la grave siccità, il Gruppo ha comunque conseguito una crescita grazie allo sviluppo impiantistico e alle azioni di mitigazione intraprese – afferma Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren – Gli investimenti al 30 settembre superano, per la prima volta nella storia di Iren, il miliardo di euro, mostrando, come anche in periodi difficili, il Gruppo sappia mantenere uno sguardo di lungo periodo e traguardare i target di Piano con performance positive anche sul piano della sostenibilità: +17% di materiale recuperato nei nostri impianti, -4% di prelievi idrici nel periodo e raggiungendo, ad oggi, 100mmc di volumetrie teleriscaldate. Infine, in un tale contesto di difficoltà è opportuno evidenziare come il Gruppo abbia garantito significativi risparmi ai propri clienti, grazie ad
un prezzo medio delle commodity del 40% inferiore alle tariffe del mercato tutelato e abbia assicurato anche per la prossima stagione termica il bonus teleriscaldamento”.

I Ricavi consolidati al 30 settembre 2022 si attestano a 5.643,6 milioni di euro in aumento del +81,9% rispetto ai 3.102,0 milioni di euro del corrispondente periodo 2021. I principali fattori di incremento sono riferibili ai maggiori ricavi energetici, influenzati per oltre 2.170 milioni di euro dall’incremento dei prezzi delle commodities e per circa -73 milioni di euro per l’effetto della siccità sulle produzioni di energia elettrica. Contribuiscono inoltre alla variazione del fatturato, per circa 190 milioni di euro, le attività di efficientamento energetico quali le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni degli edifici, favorite dalle agevolazioni fiscali. Le variazioni del perimetro di consolidamento incidono sui ricavi per circa 100 milioni di euro e sono riferibili al consolidamento da febbraio 2022 di Puglia Holding (ora Iren Green Generation) e di SEI Toscana a far data dal 1° luglio 2022.

Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ammonta a 759,3 milioni di euro, in aumento del +3,9% rispetto ai 730,8 milioni di euro del corrispondente periodo 2021. Influiscono positivamente sul margine di periodo l’ampliamento del perimetro di consolidamento per l’acquisizione dell’impianto fotovoltaico di Puglia Holding (circa 44 milioni di euro), la crescita organica correlata agli incrementi tariffari dei servizi a rete legati agli investimenti realizzati per il miglioramento delle infrastrutture, lo sviluppo delle attività connesse ai lavori di riqualificazione energetica e l’entrata a regime, a seguito dell’ampliamento di capacità, dei biodigestori di Cairo Montenotte e Santhià.

Lo scenario energetico caratterizzato da un prezzo dell’energia elettrica e del gas in forte incremento rispetto ai primi 9 mesi del 2021, ha comportato un impatto negativo sul margine. La gestione integrata della filiera energetica non ha consentito, in un contesto molto volatile, dinamiche compensative tra gli effetti positivi (margini della produzione elettrica e del calore e corrispettivi per il capacity market) e gli effetti negativi (margini della vendita di energia elettrica in significativa flessione, forte diminuzione dei volumi prodotti di energia da fonte idroelettrica per effetto della siccità e guasto alla turbina a vapore dell’impianto termoelettrico di Turbigo).

Complessivamente l’incremento del margine in riferimento alle singole business unit è così suddiviso: Ambiente (+19,8%), Energia (+52,7%), Reti (+0,8%), mentre risulta in forte contrazione la business unit Mercato (-92,8%); quest’ultimo trend è da correlare all’aumento della BU Energia nella logica di gestione integrata della filiera energetica.

Il Risultato Operativo (EBIT) è pari a 324,3 milioni di euro, in diminuzione del -3,1% rispetto ai 334,8 milioni di euro dei primi 9 mesi del 2021. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per 45 milioni di euro, relativi all’entrata in esercizio di nuovi investimenti e all’ampliamento del perimetro di consolidamento e maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti per circa 7 milioni di euro. Si rilevano inoltre maggiori rilasci di fondi rischi per circa 15 milioni di euro, relativi principalmente al venir meno di contenziosi con fornitori.

L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 138 milioni di euro, in calo (-42,7%) rispetto al risultato al 30/09/2021. Il risultato 2022 include l’intero impatto negativo del Contributo di solidarietà stimato pari a 31 milioni di euro sull’anno e si confronta con il risultato 2021 che era stato influenzato positivamente per 32 milioni di euro da proventi fiscali non ricorrenti e per 9 milioni di euro da altre sopravvenienze attive. Escludendo gli effetti non ricorrenti su entrambi i periodi, l’utile netto di Gruppo attribuibile agli azionisti si attesterebbe a 168 milioni di euro, risultando pertanto in calo del -15,8%.

L’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 3.857 milioni al 30 settembre 2022, in incremento (+32,7%) rispetto al dato del 31 dicembre 2021. Al riguardo, gli investimenti del periodo e l’incremento dello stoccaggio gas hanno contribuito alla crescita del debito netto che rimane sotto controllo grazie alla generazione di cassa della gestione operativa e all’ottima gestione del capitale circolante netto commerciale.

Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 1.073 milioni di euro, in crescita (+1,8x) rispetto ai 590 milioni di euro dello stesso periodo del 2021, di cui 557 milioni di euro di investimenti tecnici, 320 milioni di euro di investimenti relativi ad operazioni M&A (principalmente all’acquisizione dei parchi fotovoltaici in alcune località pugliesi di Puglia Holding, l’acquisizione della società Mara Solar, titolare delle autorizzazioni per la realizzazione di impianti fotovoltaici nel sud Italia, nonché l’acquisizione, tramite aumento di capitale, del 51% delle società Limes 1 e Limes 2 operanti nella produzione da fotovoltaico nel Lazio, l’acquisizione della società di vendita Alegas, l’incremento della partecipazione in SEI Toscana, l’acquisto di alcuni asset di distribuzione gas e degli impianti di
generazione idroelettrica di Valle Dora Energia) e 196 milioni di euro inerenti i progetti di efficientamento energetico.

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