Biogas: intesa tra ditte e Comune sui miasmi

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Biogas: intesa tra ditte e Comune sui miasmi

La Nazione, Cronaca di Grosseto

Biogas: intesa tra ditte e Comune sui miasmi: intesa tra ditte e Comune sui miasmi

Sottoscritto un protocollo, in cui le otto aziende del territorio si impegnano a porre in essere una serie di azioni per arginare il problema

GROSSETO In mancanza di una nuova legge regionale in materia ambientale che sia in grado di regolare ulteriormente le attività imprenditoriali legate alla produzione di biogas – anche e soprattutto in relazione agli odori emanati dagli impianti – il Comune di Grosseto ha voluto prendere comunque il toro per le corna e lavorare con le strutture al momento attive sul territorio per vedere se fosse possibile trovare comunque una soluzione a un problema periodicamente segnalato da associazioni e singoli cittadini. «Tutte le autorità preposte a controlli di qualsiasi genere sugli impianti a biogas hanno prodotto atti scritti nei quali affermano che ’non esistono correlazioni provate tra cattivi odori ed eventuali problemi di salute o danni ambientali’ – ha ribadito anche ieri il sindaco Antonfrancesco Vivarelli – Tuttavia, comprendendo che le maleodoranze possanno rappresentare un disagio importante per i cittadini ci siamo sentiti in dovere di verificare se lavorando insieme ad Arpat, Asl, Provincia e agli stessi imprenditori del settore, fosse possibile trovare comunque una soluzione o avviare percorsi che portassero a essa. 

Dopo quattro anni di intenso lavoro siamo arrivati alla condivisione di un protcollo volontario tra Comune e aziende di biogas». Il protocollo è stato firmato ieri dal sindaco Vivarelli Colonna e dai rappresentanti legali di 8 società: San Lorenzo Green Power, Site Srl, Futura Energia, Fer Energia, Agri energia Istia, Agricola Campopiano, Agricola Rogaie energia, Querciolo società agricola. È stato chiarito che il protocollo non vuole né sostituirsi, né sovrapporsi, né sovrastare ad alcuna normativa regionale o statale in materia. Più semplicemente vuol costituire una best-practice operativa da mettere in campo subito per vedere se e come è possibile migliorare l’impatto odorigeno degli impianti. 

Poi, quando arriverà la nuova legge regionale, se il documento sottoscritto ieri sarà compatibile resterà in essere, «altrimenti sarà come non fosse mai esistito». Il protocollo impegna le 8 aziende sottoscrittrici a compiere tutta una serie di azioni specifiche come, ad esempio, la caratterizzazione del digestato almeno due volte l’anno, oppure a «privilegiare, per una minore emissione odorigena in atmosfera, l’ottenimento di digestato solido». 

Per il digestato liquido si impegnano a usare dispositivi di distribuzione a bassa pressione. Il documento prevede anche tempi certi e contingentati qualora per la dieta di alimentazione dell’impianto a biogas dovessero essere impiegate biomasse notoriamente odorigene. «Stiamo facendo tutto il possibile per ridurre il problema delle maleodoranze e i primi protagonisti di questo impegno sono proprio gli stessi imprenditori» ha concluso il sindaco, che ha comunque ribadito come «la filiera del biogas/biometano rappresenta una opportunità per il mondo agricolo che può divenire un protagonista di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi strategici energetici nazionali.

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