Bonus per le imprese che usano materiali dal riciclo dei rifiuti

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Bonus per le imprese che usano materiali dal riciclo dei rifiuti

Il Sole 24 Ore

Bonus per le imprese che usano materiali dal riciclo dei rifiuti

In Gazzetta il decreto MiTe che attua la norma del 2019 per l’anno 2020

Con la pubblicazione del decreto 6 ottobre (Gazzetta Ufficiale n° 297 del 15 dicembre) il MiTe ha sbloccato il credito di imposta per le imprese che nel 2019 hanno utilizzato materiali e prodotti derivanti per almeno il 75% della loro composizione dal riciclo dei rifiuti o di rottami, oppure da compost di qualità.

I soggetti interessati, stando al decreto, devono chiedere il credito tramite l’accesso alla piattaforma informatica disponibile sul sito www.minambiente.it, presentando la richiesta al Ministero della transizione ecologica entro 60 giorni dalla data di comunicazione dell’avvenuta attivazione della piattaforma.

Il credito d’imposta andrà poi indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento dello stesso e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi fino a quello nel corso del quale se ne conclude l’utilizzo; è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

«Un passo significativo verso un modello di economia realmente circolare e un incoraggiante segnale di ascolto da parte del ministero della Transizione ecologica – ha commentato Paolo Barberi, presidente di Fise Unicircular (associazione delle imprese dell’economia circolare) – che ha finalmente reso operativa una misura prevista nel 2019 dalla legge Crescita, da tempo richiesta dall’industria del riciclo per dare concreto sostegno al mercato dei beni riciclati».

«In più occasioni abbiamo sottolineato come occorra creare un sistema e una cultura che premino chi acquista ed usa materiali e prodotti da riciclo. Questo Decreto va nella giusta direzione», ha aggiunto Barberi, secondo cui «ora occorre rendere strutturali questi incentivi, allargandone il campo di azione e finanziandoli adeguatamente, per scoraggiare il ricorso all’utilizzo delle materie prime vergini, e per riconoscere e valorizzare i benefici economici ed ambientali derivanti da un uso intelligente delle risorse».

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