Caro materie prime ed energia: l’allarme del settore della gestione rifiuti

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FISE

Caro materie prime ed energia: l’allarme del settore della gestione rifiuti

Le Associazioni delle imprese italiane che operano nel settore dei servizi ambientali e dell’economia circolare hanno scritto al Premier Mario Draghi chiedendo misure urgenti per fronteggiare i rincari che stanno rendendo non più sostenibili le attività di raccolta e gestione dei rifiuti.

Il caro energia e i rialzi delle materie prime stanno investendo in maniera significativa anche le imprese del settore della gestione rifiuti che si trovano oggi in situazioni al limite della sostenibilità economica. Senza urgenti misure da parte del Governo, nelle prossime settimane alcuni servizi di raccolta e trattamento rifiuti potrebbero essere a rischio.

È questo l’allarme contenuto nella lettera inviata da Alleanza Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi), Assoambiente, Confindustria Cisambiente e Utilitalia al premier Mario Draghi e ai Ministri Daniele Franco (Economia e Finanze), Roberto Cingolani (Transizione Ecologica), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico) e al Presidente ARERA Stefano Besseghini.

Le Associazioni che rappresentano le imprese che operano nel settore dei servizi ambientali e dell’economia circolare hanno espresso il proprio allarme e la forte preoccupazione per l’evoluzione del quadro politico ed economico internazionale e per gli effetti che la spirale al rialzo dei costi delle materie prime e dell’energia sta determinando anche sulle imprese del settore.

Una situazione al limite della sostenibilità per imprese tenute al rispetto degli impegni precedentemente assunti nei contratti pubblici e privati che regolano il settore, con il rischio che venga compromesso il proseguimento delle attività di gestione non solo nella raccolta (dove il carburante può arrivare a incidere fino al 15% del costo), ma in tutte le fasi del ciclo integrato. 

Le imprese del settore hanno, infine, auspicato un deciso intervento del Governo a tutela anche di questo settore.

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