Caso rifiuti Guerra aperta «E il Comune che deve agire»

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Caso rifiuti Guerra aperta «E il Comune che deve agire»

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Sono oltre 1900 le segnalazioni inviate ad oggi all’ufficio ambiente
In un video il sindaco accusa Sei ma le opposizioni lo incalzano
Caso rifiuti Guerra aperta «E il Comune che deve agire»
Nicole Terribile Grosseto
È bagarre nel consiglio comunale di Grosseto sul caso rifiuti. Sono oltre 1.900 le segnalazioni inviate
all’ufficio ambiente del Comune da novembre a oggi. Una lotta continua e un continuo batti e ribatti di accuse
che, però, non sembra aver risolto la situazione sulla gestione dei rifiuti. I cittadini, stufi di spazzatura
abbandonata a ogni lato della strada, cassonetti straripanti e maleodoranti, puntano il dito contro il Comune,
inviando segnalazioni e lamentele. A sua volta il Comune, rappresentato in prima fila dal sindaco
Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dall’assessora all’ambiente Simona Petrucci, accusano Sei Toscana di
svolgere male e in maniera parziale i compiti che gli sono assegnati. Proprio mercoledì il sindaco ha postato
sui suoi canali social un video-appello in cui chiedeva ai cittadini di non inviare lamentele e segnalazioni
perché il Comune «non è in grado di fare nulla al riguardo: è tutto nelle mani di Sei». Ieri si è svolto il
consiglio comunale e durante la presa d’atto del piano economico e finanziario del servizio rifiuti per il 2023 è
scoppiato il caos. Gli animi si sono scaldati e le voci si sono alzate, soprattutto tra il consigliere in quota Pd
Davide Bartolini e l’assessore Petrucci. Al punto che il presidente del consiglio Fausto Turbanti ha dovuto
richiamare all’ordine più volte i consiglieri – e lo stesso primo cittadino – affinché la smettessero di urlare e
rispettassero i turni. Quest’anno il totale da pagare (considerati i costi derivanti dal Pef Ato e da quello

comunale, i ricavi per la vendita di rifiuti nobili e le detrazioni applicate dal Comune) è di 17.932.243 euro,
quasi 115mila euro in meno rispetto allo scorso anno. In pratica, è diminuito il totale della spesa che deve
essere spartita tra i cittadini. Neanche questa diminuzione è però riuscita a placare gli animi. «Sei Toscana
l’avete scelto voi – accusa Bartolini – e l’avete esautorato da qualsiasi compito, creando quindi le condizioni
che hanno portato alla situazione che viviamo oggi». Immediata la replica dell’amministrazione. «Forse
qualcuno non capisce quando parlo – dice l’assessore Petrucci – è Ato, l’autorità di ambito, che nel 2010 ha
fatto il bando poi vinto da Sei Toscana. Il Comune non ha firmato nessun contratto, se non attraverso Ato». I
consiglieri di minoranza non hanno poi visto di buon occhio nemmeno il video postato sui social in cui il
sindaco invita i cittadini a non inviare più segnalazioni del degrado. «I cittadini devono parlare e segnalare, e
devono farlo qui (al Comune, nda) , perché sono questi i volti che hanno votato – dichiara la consigliera dem
Gabriella Capone – ai cittadini non interessa chi incassa: si preoccupano quando leggono la cifra da pagare
e quando ricevono un servizio non sufficiente». Un pensiero condiviso anche da Giacomo Cerboni,
nonostante sieda nell’altra ala del consiglio. «Chi si candida e viene eletto dalla comunità – commenta il
consigliere – deve dare risposte, qualunque siano le istanze di difficoltà». Cerboni, assessore al bilancio nel
primo mandato di Vivarelli Colonna, invita il sindaco ad agire. «Se ci sono delle mancanze da parte del
gestore – spiega – e se ritenete che si stia svolgendo il servizio solo al 70 per cento vi invito a rivolgervi alla
Procura e alla Corte dei conti, perché questo è danno erariale visto che sono soldi dei cittadini. Smetta di
pagare le fatture». Anche il Psi, per quanto non presente in consiglio, dice la sua sulla diatriba tra Sei e
Comune. «Con la delibera del consiglio comunale del 25 febbraio 2020 il Comune adottava il nuovo
regolamento per la gestione integrata dei rifiuti nel quale l’ente ha il compito della gestione del servizio per
legge e deve organizzare la raccolta dei rifiuti urbani che viene svolta nel territorio di competenza – dicono
dal comitato comunale del Psi Grosseto – il Comune ha quindi strumenti e modi per intervenire nelle sedi
competenti: per questo c’è bisogno che lo faccia».

L’azienda «Disponibili al confronto per migliorare»
Piena disponibilità al confronto per trovare insieme un miglioramento del servizio. Sei Toscana risponde così
alle accuse che sono state mosse all’azienda nei giorni scorsi dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco
Vivarelli Colonna in un video pubblicato sui social. «Il gestore opera con l’obiettivo del miglioramento
continuo dei servizi al cittadino e le criticità rilevate sullo spazzamento nel mese di maggio hanno trovato, nel
confronto diretto con l’amministrazione, gli uffici tecnici comunali e l’ente d’ambito, una pronta risposta in
termini di collaborazione – dicono da Sei Toscana – si è giunti anche alla modifica delle modalità di
esecuzione per arrivare a una rapida risoluzione dei problemi che erano stati evidenziati. Oggi, infatti, le
criticità risultano superate». Per quanto riguarda le segnalazioni – che il sindaco invitava a inviare solo al
gestore e non più al comune – si può chiamare il numero verde di Sei Toscana 800127484, inviare una mail
a reclami@seitoscana.it o visitare il sito seitoscana.it nell’apposita sezione per le segnalazioni. «Ancora una
volta, ai fini della corretta informazione al cittadino, ribadiamo che i meccanismi introdotti dall’autorità di
regolazione – ribadiscono da Sei Toscana – prevedono che il Comune riconosca al gestore solo i servizi
rendicontati, ovvero quelli effettivamente svolti, e che nessun costo improprio può essere quindi addebitato
ai cittadini. La società Sei Toscana – prosegue l’azienda – da oltre un anno ha modificato compagine
societaria e management e si occupa di quanto stabilito contrattualmente senza mai entrare in contesti di
carattere politico che non le appartengono né per valori né per obiettivi»

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