Il Tirreno, Cronaca di Grosseto
Impianto di Strillaie, primo atto in Tribunale
Contenzioso milionario Comune-Futura Nulla di fatto
Grosseto Si è chiuso con un nulla di fatto il primo atto del contenzioso tra il Comune di Grosseto e la società Futura Spa. Il Tribunale di Firenze, con una sentenza emessa lunedì scorso dal giudice Daniela Bonacchi, dopo aver rigettato «l’eccezione di incompetenza del tribunale rispetto alla clausola compromissoria», si è riservato «la decisione sull’eccezione di incompetenza territoriale con separata ordinanza, previa apposita rimessione della causa sul ruolo». In parole povere il ricorso è stato rimesso nel registro per stabilire quale sarà il tribunale competente al ricorso, se quello di Siena e/o di Grosseto. La storia risale all’11 febbraio 2021, quando il Comune di Grosseto (facendosi difendere dall’avvocato Giancarlo Altavilla di Pisa) ha presentato all’Ato rifiuti Toscana Sud (difesa e rappresentata dagli avvocati Annalisa Molinari e Carlo Masi di Parma) e alla società «Futura Spa» (difesa avvocati Luca Capecchi e Jacopo Quintavalli) che gestisce l’impianto di smaltimento in località Strillaie. Il Comune capoluogo ha presentato un conto da oltre 8 milioni e mezzo che comprende due distinte voci, relative al periodo 2012-2020: 1.727.469 euro per il disagio ambientale (sulla base di 5 euro a tonnellata), gli altri 6.819.783 euro (computata in ragione dell’aliquota residua di 7 euro/ton) per il canone concessorio del diritto di superficie del terreno dove sorge l’impianto. Il Comune di Grosseto ha citato in giudizio Ato, che ha chiamato in causa quindici comuni della provincia di Grosseto e quello di San Vincenzo, e Futura di fronte al Tribunale di Firenze, sezione speciale per le imprese. Secondo il Comune, periodo in esame, si sono verificate inadempienze contrattuali sia da parte della Futura Spa – che non ha mai versato al Comune alcunché a titolo di diritto di superficie – che di Ato Toscana Sud – che avrebbe dovuto adoperarsi affinché i Comuni serventi dell’impianto corrispondessero senza ritardi al gestore oltre alla tariffa, anche la somma di 12 euro per tonnellata. Durante il dibattimento, Futura ha chiesto anche di accertare l’infondatezza del ricorso «per intervenuta prescrizione della domanda proposta dal Comune di Grosseto nei confronti di Futura per il pagamento dell’indennità di disagio ambientale del canone di diritto di superficie che fossero eventualmente dovuti dal 10 febbraio 2016». M. C.