Dalla differenziata dell’organico ottenuti 2,1 mln di tonnellate di compost 136 mln di m3 di biometano

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Dalla differenziata dell’organico ottenuti 2,1 mln di tonnellate di compost 136 mln di m3 di biometano

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Dalla differenziata dell’organico ottenuti 2,1 mln di tonnellate di compost 136 mln di m3 di biometano

A fare il punto è il Consorzio Italiano Compostatori, in occasione dell’evento “Biometano da Rifiuti Organici: una filiera innovativa per l’economia circolare” organizzato per illustrare le procedure competitive dei Fondi PNRR che permetteranno di implementare, all’interno degli impianti di compostaggio, anche la parte anaerobica per la produzione di biometano. “Quello che prospettiamo è un percorso graduale e con una crescita progressiva, in cui il biometano diventi un pilastro strutturale della politica energetica nazionale” spiega la presidente Lella Miccolis

rifiuti organici biometano

Sono 8,3 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde, fanghi e altro) trattati in Italia nel 2021, di cui 7,3 milioni di tonnellate provenienti dalla raccolta differenziata (125,2 Kg/ab/anno).

Dalla trasformazione dei rifiuti a matrice organica, sono state ottenuti circa 2,1 milioni di tonnellate di compost, fertilizzante organico che, restituito alla terra, nutre il suolo e aiuta a contrastare il cambiamento climatico: ha infatti contribuito a stoccare nel terreno circa 600.000 t di sostanza organica, risparmiando 3,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno rispetto all’avvio in discarica.

Inoltre, sono stati ottenuti 406 milioni di m3 di biogas, valorizzati mediante la produzione di circa 440 GWh di energia elettrica, 125 GWh di energia termica, e 136 milioni di metri cubi di biometano, utilizzabili sia per l’immissione in rete che per l’autotrazione, con l’obiettivo di ridurre il ricorso alle fonti fossili.

A fare il punto è il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), in occasione dell’evento “Biometano da Rifiuti Organici: una filiera innovativa per l’economia circolare” organizzato per illustrare le procedure competitive dei Fondi PNRR che permetteranno di implementare, all’interno degli impianti di compostaggio, anche la parte anaerobica per la produzione di biometano.

Lo scorso gennaio, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – che tramite il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ha previsto incentivi ai produttori di biometano – ha approvato le Procedure Applicative pubblicate dal GSE che dettagliano le modalità per il rilascio della qualifica e per la determinazione e il riconoscimento degli incentivi ai produttori di biometano e di altri biocarburanti avanzati diversi dal biometano.

Grazie agli incentivi e all’implementazione delle misure del PNRR dedicate al settore, si potrà infatti procedere e finalizzare la realizzazione ex novo o l’ammodernamento di oltre 50 impianti di produzione di compost e biometano da frazione organica proveniente dalle raccolte differenziate, per toccare quota 300 milioni di m3 di biometano al 2025 e a traguardare la soglia di 1 miliardo di m3 come potenzialità massima al 2030. “Quello che prospettiamo è un percorso graduale e con una crescita progressiva, in cui il biometano diventi un pilastro strutturale della politica energetica nazionale. Basti pensare che nel 2018 gli impianti attivi erano 6 con 86 mln di m3/anno di biometano prodotto: sono stati fatti grandi passi avanti e ancora altri ne dovremo fare”, spiega Lella Miccolis, Presidente del CIC.

La situazione della raccolta e del trattamento del rifiuto organico in Italia

Nel corso dell’evento, il CIC ha condiviso i dati relativi alla raccolta e al trattamento del rifiuto organico in Italia, dove il dato procapite di rifiuto organico intercettato sale a 125,2 kg/abitante/anno. In particolare, in Emilia Romagna sono stati raccolti in modo differenziato circa 180 kg/abitante di rifiuto organico.
Nonostante la regione con valori più bassi sia la Liguria, le analisi del CIC mostrano come sia necessario continuare a lavorare soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud, considerando che Lazio, Sicilia, Calabria, Molise e Basilicata mostrano una RD media pro capite tra gli 80 e i 100 kg. Ad ogni modo, è notevole il salto fatto negli ultimi 10 anni: tali regioni infatti mostravano una RD media pro capite di massimo 25 kg/ab/anno.
In Italia il riciclo dei rifiuti organici è affidato a 356 impianti di trattamento biologico. 293 sono impianti di compostaggio che producono Compost utilizzato in agricoltura e nel florovivaismo: a fronte di una capacità autorizzata di 6.198.000 tonnellate l’anno, registrano un trattamento di 4.008.000 t/anno. Gli impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio, che producono Compost e Biogas, sono invece 63: si stima una capacità autorizzata di 5.109.000 t/anno, mentre il rifiuto trattato nel 2021 è stato di 4.299.000 t/anno.

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