La Nazione, Cronaca di Grosseto
Recuperata dai pescatori una massa di plastiche pressate, la bomba ecologica deve essere rimossa
PIOMBINO Come un proiettile di una roulette russa, un’altra ecoballa spunta fuori dal mare. Un inquietante messaggio dai fondali del canale di Piombino: il mostro è ancora là sotto e può uscire fuori quando meno te lo aspetti. Ieri mattina i pescatori hanno preso nelle reti un’ecoballa di microplastiche pressate (foto). E’ successo ai margini della ’zona rossa’ che si trova due miglia a sud dell’isola di Cerboli. In quel tratto di mare giacciono, a 45 metri di profondità, ancora una quarantina di ecoballe delle cinquantasei perdute dalla motonave Ivy nel lugio del 2015. Tonnellate di plastica monitorate dalla Guardia Costiera e già individuate dalla missione guidata dal commissario ammiriaglio Aurelio Caligiore. Come abbiamo spiegato più volte il commissario è pronto a organizzare il recupero del pericoloso carico di plastica, ma ancora manca il via libera alle procedure d’urgenza che consentono di evitare la lunga procedura del bando europeo. La situazione, come dimostra il recupero avenuto ieri mattina, è grave e non c’è tempo da perdere. Tra l’altro l’ecoballa recuperata dal peschereccio con reti a strascico, è in parte strappata e un po’ di plastica si è dispersa in mare. Il rischio è proprio questo, che le microplastiche si diffondano nell’ambiente creando grossi problemi alla catena alimentare dei pesci e anche a quella umana. ieri pomeriggio l’ammiraglio Aurelio Caligiore ha svolto un sopralluogo nel capannone della Permare dove l’ecoballa è stata stoccata. Insieme a Caligiore anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari. «Ci sono una una serie di richieste convergenti per la dichiarazione dello stato di emergenza che consente procedure più snelle – spiega Caligiore – alla presidenza del consiglio oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, della Regione, si è unita la richiesta del capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente. Credo che non ci sia modo di rinviare ulteriormente questa decisione. Se la vicenda ecoballe sarà dichiarata emergenza nazionale, il commissario potrà esperire una gara a trattativa diretta con due o tre soggetti e nel giro di 15 20 giorni dare il via al recupero delle ecoballe. Altrimenti passerà l’estate e bisognerà aspettare la prossima primavera, con il rischio che la situazione precipiti».
Luca Filippi