Energia dai rifiuti, un tesoro sprecato

«Il termovalorizzatore a Roma è una scelta di sostenibilità
24 Aprile 2022
Rifiuti urbani (2011-2020): i dati regionali
26 Aprile 2022
Mostra tutti gli articoli

Energia dai rifiuti, un tesoro sprecato

Corriere della Sera

Energia dai rifiuti, un tesoro sprecato

Isidoro Trovato

Se prima del conflitto russo ucraino, ricavare energia dai rifiuti o riciclarli, era utile, oggi è semplicemente indispensabile. Parte da questa riflessione l’analisi di Ferruccio de Bortoli su L’Economia in edicola domani gratis con il Corriere della Sera. «Riciclare i rifiuti, dopo l’esplosione dei prezzi delle materie prime non solo energetiche — ricorda de Bortoli — in molti casi è diventato persino conveniente. Pochi si rendono conto di quanto sia vasto e ricco il patrimonio nascosto dei rifiuti urbani e industriali. Anche ciò che famiglie e imprese buttano via è rinnovabile».

Per lasciarci alle spalle il gas russo non è sufficiente puntare sulle fonti green. Bisogna far cadere il tabù dei termovalorizzatori. Sono avversati dagli ambientalisti, ma possono risolvere almeno una parte del problema e mettere fine all’esportazione delle molte tonnellate di rifiuti che non entrano nelle discariche.

Altri aiuti possono venire da un maggior impegno su raccolta differenziata e riciclo: l’Italia è un’eccellenza sul fronte di carta, vetro e legno. Se lo diventassimo nel trattamento degli scarti agricoli e dell’umido potremmo ricavarne 10 miliardi di metri cubi di combustibile. Ma la burocrazia resta, anche su questo fronte, uno degli ostacoli più complessi da superare.

Nel mondo della finanza tiene banco «la sfida all’ultimo voto» per il controllo di Generali. Venerdì prossimo, 29 aprile, è in programma l’attesa assemblea del Leone di Trieste. Lo scontro vede protagonisti la lista del consiglio di amministrazione uscente e i candidati di Caltagirone per il controllo della società.

Molto ricca la sezione imprese, a cominciare dalla storia di copertina dedicata a Horacio Pagani, il fondatore della Pagani automobili, colui che, nella motor valley costruisce macchine da sogno per i più ricchi del mondo con prezzi fino a 20 milioni di euro. Ora, l’inventore della Zonda e della Huayra si lancia negli arredi di lusso e prepara lo sbarco nell’elettrico con il fondo Pif. «Per crescere — spiega Pagani — serve un patto Stato-imprese. Ma attenti ai conflitti. Con la guerra del Golfo, in Lamborghini, il telefono smise di suonare».

Alla Danone invece intensificano la «vocazione sostenibile». Fabrizio Gavelli, responsabile per l’Italia della multinazionale francese, racconta investimenti e nuove strategie per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità dei consumi. «La risposta dei clienti? Ottima, sono più attenti ed esigenti. La lotta per un miglior uso alimentare è l’obiettivo che ha avuto più feedback. Il taglio delle emissioni? Un traguardo complesso».

Tanto fermento anche nel gruppo Benetton: a due mesi dalla nomina, il presidente di Edizione, Alessandro Benetton, ha impresso la svolta alla holding. Obiettivo: costruire campioni globali più tech e sostenibili.

Infine, nella sezione Patrimoni e Finanza, torna protagonista il mattone: quotazioni e rate dei prestiti in decisa salita. Milano capitale dei rincari con punte del 27% a Porta Genova-Savona. L’acquisto, però, conviene ancora, se ci si può finanziare al 70% a 30 anni.

Chiamaci
Raggiungici