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“Gassificatore cancellato a Livorno Eni investirà sulla bioraffineria di olii”

La Repubblica 

“Gassificatore cancellato a Livorno Eni investirà sulla bioraffineria di olii”

L’annuncio del sindaco Salvetti, dopo un incontro a Roma, rimette a Firenze la grana di dover smaltire 150 mila tonnellate di rifiuti. “ La riconversione costerà 500 milioni”

di Maurizio Bologni

Dal forno elettrico e il parco di energia “ pulita” a Piombino nelle Acciaierie Jsw ( ex Lucchini), alla trasformazione in bioraffineria del vecchio impianto di Eni a Stagno di Livorno. Accanto ai piani pubblici, con in cima le infrastrutture materiali e digitali, prendono forma i progetti delle grandi aziende, a capitale pubblico, misto o privato, che puntano ad accedere alle linee di finanziamento del Recevory Fund, 8- 10 miliardi che dovrebbero essere gestiti più o meno autonomamente a livello regionale. La progettualità “ privata” va a rilento, come in generale tutto il processo di pianificazione. Ogni tanto, però, salta fuori qualche iniziativa in fase di studio. È il caso della riconversione dell’impianto Eni di Livorno per produrvi biocarburanti da olii esausti, vegetali e animali, un piano che piace ai Comuni di Livorno e Collesalvetti, ma che sconvolge definitivamente l’ultima pianificazione regionale per la gestione del ciclo dei rifiuti in Toscana. A Livorno non si farà più il gassificatore che avrebbe dovuto accogliere 200 mila tonnellate di spazzatura, di cui 150 mila provenienti dall’area fiorentina. Che così si ritrova in pancia una montagna di immondizia da trattare e smaltire.

Il gassificatore, la cui pianificazione era stata lanciata poco più di un anno fa dalla giunta Rossi, avrebbe dovuto sopperire all’abbandono del progetto di termovalorizzazione a Case Passerini alle porte di Firenze. La realizzazione dell’impianto, da subito osteggiata dalle amministrazioni locali, è apparsa destinata all’oblio con l’avvento di Eugenio Giani alla presidenza della Regione. «Non si può chiedere a Livorno di smaltire i rifiuti di Firenze, ogni Ato (Ambito territoriale ndr) deve rendersi autosufficiente nella gestione del ciclo dei rifiuti, anche quello di Firenze», ha ribadito ieri Giani, che rivendica di aver accompagnato il 30 dicembre scorso gli amministratori di Livorno ad un incontro presso Eni – al quale ha partecipato anche il fiorentino alto dirigente dell’Ente Lapo Pistelli – che ha disegnato per la centrale di Stagno un futuro « integrato in un’ottica di economia circolare», come dice il presidente della Regione e nonostante Eni resti abbottonata: « Confermiamo progetti nella regione toscana finalizzati a contribuire alla transizione energetica, sia nell’ambito delle energie rinnovabili che dell’economia circolare».

Chi invece parla apertamente sono gli amministratori livornesi, che quasi esultano. « La notizia è che a Stagno non si farà più il gassificatore ma Eni, con un investimento da 500 milioni di euro, trasformerà l’impianto in una moderna bioraffineria di olii esausti, animali e vegetali ma non di palma, che saranno utilizzati per realizzare biocarburante », hanno spiegato ieri il sindaco di Livorno Luca Salvetti, insieme al suo omologo di Collesalvetti Adelio Antolini, agli assessori Gianfranco Simoncini e Giovanna Cepparello. «Avremo un impianto a basso impatto ambientale e proiettato nel futuro – hanno spiegato gli amministratori locali – e da ora si apre un percorso per salvaguardare tutti i 400 posti di lavoro diretti e gli altri dell’indotto, che pare più alla portata di quanto avrebbe potuto garantire un gassificatore da 80 addetti». Su questo cala il de profundis. «Alia, che avrebbe dovuto realizzarlo con Eni, è fuori dai tavoli dei lavori», ha detto il sindaco Salvetti per rimarcare l’affossamento del progetto gassificatore. E la restituzione a Firenze della palla di 150 mila tonnellate di rifiuti da gestire.

Quanto ad altri progetti privati da finanziare con le linee del Recovery Fund, Jsw di Piombino, con il vicepresidente esecutivo Marco Carrai, presenterà nei prossimi giorni alla Regione il progetto per rilanciare le acciaierie e il sito industriale con un forno elettrico di fusione dell’acciaio e un parco di produzione energetica da fonti rinnovabili. «Ci potrebbe essere un progetto interessante anche di Ferrovie – dice Giani – ma è prematuro parlare di questo e di altre iniziative private finché non avremo certezza sui fondi disponibili».

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