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Guanti e mascherine, le nuove discariche

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Protezioni per mani e viso vanno gettati nell’indifferenziato, ma imperversa la pratica di seminarle ovunque in città

Elisabetta Giorgi/GROSSETO
Guanti e mascherine gettati in terra, tra i carrelli dei supermercati, nei campi quando la gente porta il cane fuori. In tempi di coronavirus piomba a Grosseto “il virus dell’inciviltà”; lo bolla così una grossetana che si è messa a fotografare decine di esemplari seminati per strada, a Grosseto, dai nuovi “barbari” proliferati al tempo del Covid 19. È un piccolo collage; mini quadretti fotografici immortalano le ultime coordinate di un’inciviltà dilagante che va dal centro alla periferia urbana. Protezioni mani/viso lasciate in giro come se l’asfalto fosse la nuova pattumiera in tempi di contagio. Fuori dai cassonetti, sui tombini, sulle grate, tra le buche, sui prati. Ora che le strade sono diventate deserte il cittadino che esce in solitudine sente di farla franca forse, immune da regole. In questi ultimi giorni le segnalazioni crescono; come aumentano quelle sui resti dei cani lasciate a terra, non più raccattate con paletta e sacchettino. «Il virus dell’inciviltà è molto più difficile da estirpare e molto più pericoloso del coronavirus perché sta nella mente di molti esseri umani», dice una cittadina indignata dopo aver fatto alcuni scatti qua e là, «e finché non si cambia e non si evolve, questa mentalità rimarrà sempre integrata nella società», dice. C’è chi fotografa guanti lasciati tra i carrelli incolonnati fuori dai supermercati. Si chiama Mariella, lascia la sua invettiva su Fb. Scena tipo: il cliente va a fare la spesa, si munisce di guanti per non toccare le superfici, e fin qui va bene; poi però esce, ripone la spesa in macchina, lascia il carrello fuori, riprende il gettone e scaraventa in terra i guanti celesti, monouso, che vanno a finire tra le ruote degli altri carrelli. Ce ne sono parecchi, là incastrati. Ma perché? Lì fuori ci sono i cestini. Troppa fatica camminare solo qualche metro? Anche questo si trovano a fare i dipendenti dei supermercati: raccogliere questa “nuova sporcizia” davanti ai negozi. Ma le regole sono altre. «Guanti e mascherine, dopo essere stati usati, vanno gettati nel contenitore dell’indifferenziato», dice l’assessora all’ambiente (articolo sotto). In un momento di estrema emergenza come questo, il gesto di gettare rifiuti in giro è non solo irrispettoso per l’ambiente ed egoistico verso chi smaltisce i rifiuti correttamente, ma è soprattutto un gesto sconsiderato per la salute. Guanti e mascherine sono infetti? Il personale che opera sul fronte ambientale e nel servizio di pulizia urbana, pur essendo già in gravi difficoltà, viene dirottato anche su questo fronte ed è chiamato a intervenire nei punti specifici della città, laddove ci sono segnalazioni. Sono gesti che costano molto, in termini di soldi, servizi e rischi per la salute. Gesti compiuti nell’egoismo individuale e che possono esser pagati a caro prezzo. Come raccomanda l’Istituto Superiore di Sanità, i guanti dopo l’uso vanno eliminati esclusivamente nei rifiuti indifferenziati e all’esterno di molti supermercati c’è quasi sempre il cestino portarifiuti, che è lì pronto per essere utilizzato. Come qualche cittadino segnala, sarebbe forse utile se gli esercenti apponessero, in prossimità dell’uscita del negozio, pure un avviso che inviti i clienti più restii a smaltire correttamente i guanti nell’indifferenziato o nel cestino. La buona norma igienica di indossare i guanti quando si fa la spesa non può giustificare comportamenti che rischiano di veicolare il contagio.

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