Corriere della Sera
Miccolis: «Il nodo? Sono le autorizzazioni»
Il compost Progeva da rifiuti di 40 comuni
Parte il biometano
Valeria Sforzini
«La prima volta che ho sentito parlare di compost, nei primi anni 2000, ne sono rimasta affascinata. Da Bari sono volata a Monza per vedere come funzionavano gli impianti. Quando sono rientrata in Puglia mi sono messa all’opera per capire come costruire una struttura, quali autorizzazioni servissero, come finanziarla. Essendo imprenditrice di prima generazione dovevo fare tutto da zero». A parlare è Lella Miccolis, 52 anni, oggi amministratore unico di Progeva, azienda di Laterza in provincia di Taranto inaugurata nel 2006 che opera nel settore del compostaggio dei rifiuti organici e nel trattamento dei sottoprodotti di origine animale e vegetale derivanti da altri processi produttivi. Lo scorso 5 luglio Miccolis è stata eletta presidente del Cic, il consorzio italiano compostatori, al quale è associata dalla creazione dell’azienda.
Progeva tratta ogni anno 80 mila tonnellate di rifiuti organici che arrivano da 40 comuni tra Puglia, Basilicata e Campania dalle quali ricava 13mila tonnellate di compost. All’apertura dell’impianto, 15 anni fa, i quantitativi erano la metà: un segno che la raccolta differenziata è molto migliorata nel tempo. «La difficoltà principale è stata ottenere le autorizzazioni: nessuno voleva un impianto nel proprio comune. La politica era “Non nel mio giardino” – spiega Miccolis – Oggi le cose sono migliorate. Siamo stati accettati sul territorio perché siamo sempre stati molto attenti sia nel misurare gli impatti ambientali, che nel mitigarli grazie a tecnologie all’avanguardia, presidi ambientali performanti e attenzione al processo».
Progeva produce fertilizzanti organici e prodotti con diversi impieghi agronomici. Ha un mercato che va dalla Liguria alla Sicilia, fino all’estero. «In 15 anni ho assistito a tutte le fasi del compost, da quello “grigio”, che si otteneva dalla frazione organica stabilizzata dei rifiuti indifferenziati, a quello attuale, che deriva dal recupero della frazione organica raccolta separatamente e che produce fertilizzante naturale di qualità dal punto di vista agronomico e ambientale». L’ultima aggiunta in casa Progeva sarà la produzione di biometano, autorizzata a marzo 2022. «Ci eravamo posti questo obiettivo – continua Miccolis – è un’occasione dal punto di vista imprenditoriale, ma anche un passo importante per l’Italia verso la conquista dell’indipendenza energetica».