Il piano Iren al 2025: «Leader nella sostenibilità»

Da Iren investimenti per 3,7 miliardi di euro in 5 anni sulla “multicircle economy”
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Il piano Iren al 2025: «Leader nella sostenibilità»

Il Sole 24 Ore

UTILITY

Il piano Iren al 2025: «Leader nella sostenibilità»

In cantiere investimenti per 3,7 miliardi, focus sulla multicircle economy

Cheo Condina

Un ruolo sempre più rilevante a livello nazionale, in particolare sulla filiera ambientale, e la leadership nella sostenibilità attraverso lo sviluppo della «multicircle economy». È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo fissato dal nuovo piano industriale 2020-2025 di Iren, presentato ieri alla comunità finanziaria: la multiutility apre così le danze della review dei piani strategici da parte delle principali imprese del settore visto che in autunno è atteso quello di Acea e a inizio gennaio quello di A2A.

Il momento, del resto, è cruciale. Queste aziende, molto presenti sui territori, avranno un ruolo chiave nella ripresa post Covid – Utilitalia, Federazione che riunisce le aziende italiane di servizi pubblici, ha dichiarato che le sue associate sono pronte a mettere in campo 50 miliardi di investimenti per far ripartire economia e occupazione nel Paese – e al tempo stesso, grazie alla diversificazione del proprio business, hanno retto meglio di altri l’impatto finanziario della pandemia.

Sotto il profilo dei numeri il piano di Iren stima al 2025 investimenti per 3,7 miliardi (più che raddoppiati rispetto al piano presentato nel 2015 e +12% sul precedente business plan) e un Ebitda atteso a 1,16 miliardi di euro (+240 milioni rispetto al 2019 mentre a fine anno è previsto tra 905 e 915 milioni con un impatto del Covid di circa 15 milioni. La posizione finanziaria netta sarà pari a 2,5 volte i margini lordi nel 2025 e l’utile netto di gruppo a quota 350 milioni mentre per il dividendo è indicata una crescita composta dell’8% (è stato già fissato a 9,5 centesimi per azione a valere sui profitti 2020).

Questo piano, che prevede anche sinergie per 55 milioni, «conferma, grazie agli ottimi risultati raggiunti, l’impostazione strategica ed i pilastri industriali degli anni passati, affiancando nuove ambizioni: -ha sottolineato l’ad Massimiliano Bianco – ampliamo lo sguardo verso nuovi territori, incrementando le eccellenze raggiunte nelle nostre aree storiche e rafforzando la resilienza che ci ha contraddistinto nel corso del 2020».

«Abbiamo l’ambizione di crescere a livello nazionale e vogliamo affermare la leadership di Iren nella sostenibilità e contribuire al rilancio del Paese», ha aggiunto il presidente Renato Boero.

Forte rilievo avranno dunque gli investimenti sostenibili, pari ai 2,25 miliardi sui 3,7 miliardi complessivi mentre la crescita organica sarà pari a 240 milioni. Infine sui dividendi, a valere sugli utili 2020 saranno pari a 9,5 centesimi per azione (+2,7% rispetto all’anno precedente), per poi salire a 10 centesimi sul 2021 (+5,3%) con una crescita del 10% annua dal 2022 in avanti. In arco piano il cagr risulta essere pari a circa l’8 per cento. Sfumata l’acquisizione di Sorgenia, Iren resta fredda su possibili acquisizioni nel termoelettrico e resta alla finestra sul dossier Cva a valle delle elezioni regionali.

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