Impianti rifiuti al palo tra lo spettro della crisi e l’economia circolare

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Impianti rifiuti al palo tra lo spettro della crisi e l’economia circolare

La Nazione, Cronaca Toscana

Botta e risposta in consiglio regionale toscano

Impianti rifiuti al palo tra lo spettro della crisi e l’economia circolare

di Lisa Ciardi FIRENZE «Sulla gestione dei rifiuti la Regione è in ritardo. Già nel 2018 il presidente Rossi annunciava che sarebbe stato presentato il piano regionale». Lo ha detto il consigliere della Lega e portavoce dell’opposizione Marco Landi nella discussione avvenuta in Consiglio regionale a partire da una sua interrogazione. «In Toscana sono attualmente attivi solo quattro termovalorizzatori: Arezzo (a San Zeno), Poggibonsi, Montale e Livorno (località Picchianti). Per gli ultimi due risulterebbe prevista la dismissione entro il 2023, con possibile proroga al 2024 per Montale – ha spiegato ancora Landi -. Ci chiediamo cosa potrebbe succedere se si procedesse in questo senso senza aver prima messo in funzione gli impianti sostitutivi, che servono a garantire l’autosufficienza e a non far aumentare ulteriormente le tariffe. Inoltre si dice di voler portare il conferimento in discarica al 10% e il recupero al 70%: come si fa? Promuovere una manifestazione d’interesse chiedendo ai gestori di costruire gli impianti – ha concluso – è stravolgere un po’ il nostro ruolo, ovvero quello di legiferare e dare basi agli interventi». A replicare, in aula, proprio l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni . «La Giunta ha avviato all’iter di formazione del piano regionale dell’economia circolare – ha detto – accompagnandolo con un avviso pubblico per la manifestazione d’interesse a realizzare impianti di recupero e riciclo dei rifiuti urbani. Sono arrivate più di 40 proposte, con tecnologie impiantistiche anche all’avanguardia. L’obbiettivo di ridurre l’uso delle discariche si può ottenere solo strutturando un dialogo con tutti i soggetti che operano sul mercato, soprattutto con i gestori, nell’ambito di una governance pubblica. Per questo abbiamo deciso di far confluire le proposte nel quadro conoscitivo del piano dell’economia circolare. Abbiamo avviato una fase di approfondimento e questo ha determinato un allungamento dei tempi. Per Livorno e di Montale infine le scelte stanno in capo al titolare dell’impianto».Dopo l’approvazione della legge regionale, lo scorso ottobre, la Regione ha istituito il Piano regionale per la transizione ecologica (Prte). Il nuovo strumento è andato a sostituire il vecchio Piano ambientale ed energetico regionale, aggiornandone gli obiettivi. All’interno del Prte si è inserito poi il piano dell’economia circolare e della gestione dei rifiuti. Quindi è stato varato l’avviso pubblico esplorativo che ha permesso di selezionare 39 manifestazioni di interesse fra quelle presentate. Infine il primo tentativo di passare dai progetti ai fatti con l’impianto di gassificazione di Terrafino a Empoli. Ma la protesta scattata contro l’ipotesi è stata talmente forte da spingere l’amministrazione comunale a ritirare la disponibilità. E a far subito naufragare il progetto.

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