In anteprima i dati del Rapporto di sostenibilità Conai 

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In anteprima i dati del Rapporto di sostenibilità Conai 

La Nazione – Economia&Lavoro

In anteprima i dati del Rapporto di sostenibilità Conai 

Visto il caro-bollette, rilevanti i numeri del risparmio energetico 

Macchè rifiuti Gli imballaggi valgono quanto un tesoro

di Achille Perego

UN MILIARDO e 525 milioni di euro di benefici ambientali. È la cifra generata nel 2021 in Italia dal riciclo e dal recupero degli imballaggi che fa capo a Conai. Ad annunciarla è lo stesso Consorzio Nazionale Imballaggi nel rendere noti in anteprima i dati del suo nuovo Rapporto di sostenibilità che, per la prima volta in assoluto, quantifica in modo completo le ricadute positive del riciclo a livello nazionale. Nel dettaglio, il valore economico della materia recuperata grazie al riciclo gestito da Conai è di 614 milioni, quello dell’energia prodotta avviando gli imballaggi non riciclabili a recupero energetico di 10 mentre l’indotto economico generato dalla filiera, ammonta a 625 milioni. A questi numeri si aggiunge il valore economico della CO2 non emessa grazie al riciclo, calcolato sulla base di quanto definito dalla Direttiva 2009/33 del Parlamento Europeo in 276 milioni. Particolarmente rilevanti, in tempo di caro-bollette, sono i dati del risparmio energetico. Nel 2021 l’attività di Conai ha evitato infatti il consumo di quasi 26 terawattora di energia primaria equivalente al consumo di elettricità per uso domestico medio di circa 7 milioni di famiglie in un anno. Il riciclo si conferma anche un attore importante nella lotta al cambiamento climatico. Grazie all’impegno del sistema consortile, infatti, è stata evitata l’emissione in atmosfera di 4,7 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Una quantità pari a quella generata da quasi 11mila tratte aeree Roma-New York andata e ritorno. In un Paese povero di risorse come l’Italia, si rivela sempre più importante anche il quantitativo di materia risparmiata. Nel 2021 i rifiuti di imballaggio avviati a riciclo dal sistema Conai hanno consentito di evitare il consumo di circa 5 milioni di tonnellate di materia vergine, il peso di 339 torri di Pisa. In particolare sono state risparmiate 285mila tonnellate di acciaio, come 739 treni Frecciarossa; 16mila tonnellate di alluminio (circa 1,5 miliardi di lattine); un milione e 318mila di carta, il corrispettivo di 528 milioni di risme di fogli A4; 916mila di legno, l’equivalente di 42 milioni di pallet; 519mila di plastica, che corrispondono a 11 miliardi di flaconi in Pet per detersivi da un litro; 140mila di bioplastica, cioè 28 milioni di sacchi di terriccio da 20 litri e un milione e 796mila tonnellate di vetro, pari a 5 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 litri. Il lavoro di gestione dei rifiuti di imballaggio inoltre ogni anno evita il riempimento di circa 8 discariche di medie dimensioni. «Stiamo parlando di benefici ambientali sempre più importanti per il nostro Paese – spiega il presidente Conai Luca Ruini (nella foto a destra) – Il riciclo permette di risparmiare non solo materia, ma anche energia primaria e CO2. L’Italia, del resto, è già leader a livello europeo in questo settore dell’economia circolare: siamo il primo fra i grandi Paesi per riciclo pro-capite degli imballaggi. Dobbiamo impegnarci sempre di più nel guardare alle nostre città come a vere e proprie miniere urbane che producono risorse, ma anche continuare a incentivare l’ecodesign, per far sì che il nostro tessuto imprenditoriale immetta sul mercato imballaggi sempre più sostenibili e facilmente riciclabili».

IL NODO DEI COSTI

Fondi ai Comuni italiani per continuare la raccolta

Per coprire i maggiori costi che i Comuni sostengono nel ritirare i rifiuti in modo differenziato nel 2021 il sistema Conai ha riconosciuto alle amministrazioni locali del Paese 727 milioni di euro, circa 70 milioni in più rispetto all’anno precedente; 445 milioni, invece, sono stati destinati dal sistema al finanziamento di attività di trattamento, riciclo e recupero. Sempre con un’attenzione particolare alle aree del Mezzogiorno, in cui la raccolta deve continuare a crescere. Nel Centro-Sud coinvolti più di 15 milioni di abitanti.

Nel 2021 avviate al riciclo 10 milioni e 550mila tonnellate di packaging, più che nel 2020

Meccanismo virtuoso Superato ogni record

NEL 2021 L’ITALIA ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: 10 milioni e 550mila tonnellate. Una percentuale in leggera crescita rispetto al record del 2020, in cui il livello di avvio a riciclo sfiorava il 73%, e un risultato che supera abbondantemente il 65% di riciclo totale chiesto dall’Europa entro il 2025. Il tutto pur in un anno di forte ripresa dei consumi, che ha visto aumentare in modo esponenziale l’immesso al consumo di packaging: oltre 14 milioni di tonnellate, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente. È il quadro tracciato da Conai che rendiconta i risultati del Paese per lo scorso anno. «In una situazione pandemica che allentava la morsa pur senza cessare, la ripresa dei consumi nel 2021 è stata davvero forte – spiega Luca Ruini, presidente Conai – E dal momento che le percentuali di avvio a riciclo si basano sulle quantità di imballaggi immesse sul mercato, molti pensavano che l’Italia non avrebbe confermato il 73% del 2020. Gli italiani, però, si sono confermati bravissimi nella raccolta differenziata, e il nostro lavoro non si è fermato. Così, l’Italia ha potuto avviare a riciclo un nuovo quantitativo record di imballaggi». Nel dettaglio, hanno trovato una seconda vita quasi 400mila tonnellate di acciaio; 53mila tonnellate di alluminio; oltre 4 milioni e 450mila tonnellate di carta e cartone; quasi 2 milioni e 200mila tonnellate di legno; più di 1 milione e 250mila tonnellate di plastica e bioplastica e quasi 2 milioni e 200mila tonnellate di vetro. I 10 milioni e 550mila tonnellate di imballaggi avviati a riciclo sono un risultato raggiunto per il 50% grazie al lavoro dei Consorzi di filiera del sistema Conai, per il 48% grazie ai riciclatori indipendenti e per il restante 2% grazie all’operato dei sistemi autonomi. Infine, se alle cifre dell’avvio a riciclo si sommano quelle del recupero energetico, che usa i rifiuti di imballaggio come combustibile alternativo per produrre energia, i numeri crescono: nel 2021 l’Italia ha superato infatti l’82% di imballaggi recuperati, ossia più di 11 milioni e 800mila tonnellate. I dati non potrebbero essere così positivi se non fosse per il lavoro portato avanti con i Comuni italiani tramite l’accordo nazionale con Anci e quindi ben 7.583 Comuni che hanno stipulato almeno una convenzione con il sistema consortile, con una fetta di popolazione servita pari al 98% degli italiani. A. Pe.

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