Inceneritore, respinto il ricorso

L’inceneritore riparte? Tutti contro, da Marras a Toscana a Sinistra
9 Maggio 2020
Ecoballe, si muove Fratoianni
10 Maggio 2020
Mostra tutti gli articoli

Inceneritore, respinto il ricorso

La Nazione, Cronaca di Grosseto

La Cassazione dice no alla richiesta di Scarlino Energia, il processo civile rimane a Grosseto

SCARLINO Respinto il ricorso in Cassazione presentato da Scarlino Energia per cercare di stoppare il processo civile che si è celebrato nel tribunale di Grosseto e che riguarda la Class Action contro la riaccensione dell’inceneritore dei Scarlino. I legali della società che gestisce l’impianto di incenerimento che si trova al Casone infatti avevano presentato l’istanza affinchè il procedimento fosse spostato e trasferito a Firenze in sede amministrativa, davanti al tribunale amministrativo Regionale. L’udienza di fronte alla suprema Corte si è celebrata davanti al Tar nell’ottobre del 2019 e una settimana fa la Cassazione ha emesso la sentenza: ricorso respinto affermando che la «giurisdizione sulla class action appartiene al tribunale di Grosseto». «Adesso quella sentenza è stata blindata – ha iniziato Roberto Fazzi, legale della Class Action contro l’impianto – e pertanto adesso deve solo essere eseguita. Il giudice del tribunale di Grosseto ha accertato che l’inceneritore nella sua attuale configurazione tecnica e amministrativa non può ripartire. Il progetto che Scarlino Energia ha presentato alla Regione per la quinta volta non può essere dunque approvato e deve essere ritirato perchè è esattamente lo stesso progetto che ha esaminato il tribunale di Grosseto tramite i Ctu». Fazzi chiude: «Scarlino Energia ha previsto che tra un anno e mezzo faranno entrare in funzione il nuovo forno – aggiunge il legale – ma attualmente hanno chiesto l’autorizzazione per lo stesso impianto che è stato esaminato dai Ctu del tribunale, salvo piccoli ritocchi marginali. Quindi il procedimento non può andare avanti e deve essere fermato in virtù della sentenza del tribunale di Grosseto». Se la Regione non lo «fermerà il procedimento amministrativo, noi come attori della class action metteremo in esecuzione la sentenza, in modo coattivo, in sede civile ovvero costringeremo la Regione a non proseguire l’iter affinchè questo procedimento venga ritirato ma agiremo anche in sede penale per inosservanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria».

Matteo Alfieri

Chiamaci
Raggiungici