Iren, 880 milioni di investimenti nell’ambiente

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Iren, 880 milioni di investimenti nell’ambiente

La Nazione, La Spezia

Iren, 880 milioni di investimenti nell’ambiente

L’impegno dell’azienda da qui al 2030 verso la progressiva decarbonizzazione delle attività. 

Progetto biometano a Saliceti

LA SPEZIA

Iren Spa cavalca la transizione ecologica, con la progressiva decarbonizzazione delle proprie attività e un deciso impegno sul fronte dell’economia circolare, e promette cospicui investimenti anche in provincia: 880 milioni di qui al 2030, di cui circa 600 milioni di impegni diretti. Questo è scritto nel piano industriale della multiutility approvato ieri dal consiglio di amministrazione riunito nella sede di Reggio Emilia. Un piano che, nelle sue indicazioni generali, prevede investimenti per 12,7 miliardi di euro, con un raddoppio di quelli medi annui rispetto al periodo 2015-2020. Il 70 per cento degli investimenti cumulati sono destinati al potenziamento e ammodernamento dei servizi a rete, con particolare impegno sul versante della depurazione, del teleriscaldamento e del servizio di raccolta rifiuti urbani. Sette miliardi sono destinati a investimenti di sviluppo, in funzione della crescita del Gruppo, soprattutto nel settore delle rinnovabili e degli impianti di selezione e trattamento. Per quello che riguarda Spezia, dei circa seicento milioni di investimenti diretti, oltre 20 milioni riguarderanno lo sviluppo della raccolta differenziata, altrettanti l’implementazione dei mezzi di raccolta. In questo capitolo ci sono anche i 60 milioni di euro per lo smaltimento dei rifiuti con la realizzazione del biodigestore di Saliceti, destinato al trattamento della frazione organica con produzione di biometano. Sempre a Spezia viene «considerata la possibilità di partecipazione alla gara gas», mentre settanta milioni saranno convogliati sul sistema acquedotti per la costruzione e il rinnovo di reti, impianti e manutenzione, contatori elettronici. Una bella fetta di risorse – 105 milioni – è prevista per l’ammodernamento del depuratore degli Stagnoni e di quelli delle Cinque Terre, oltre alla manutenzione e al rinnovo di altri impianti. E ancora, sul tavolo 50 milioni per la costruzione e il rinnovo degli impianti di fognatura e dieci milioni per investimenti in autovetture elettriche e fabbricati. A questi, fa sapere Iren, si aggiungono altri investimenti di gruppo (mercato, efficienza energetica) per circa 280 milioni. Il vertice Iren rimarca la strategia industriale «fortemente integrata con la strategia di sostenibilità»: circa l’80% degli investimenti (8,7 miliardi) sarà infatti «sostenibile», così come sono previsti 2,7 miliardi di investimenti nel campo dell’energia per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Grande importanza viene riconosciuta agli investimenti nelle reti, con oltre 4,9 miliardi destinati a livello di gruppo al servizio idrico integrato, distribuzione del gas ed ’elettricità e al teleriscadamento. Quanto agli indicatori finanziari, il Gruppo cita l’Ebitda, cioè il margine operativo lordo atteso a 1,8 miliardi al 2030 (+870 milioni rispetto al 2020) e un utile netto di gruppo di 500 milioni, 270 milioni in più rispetto al 2020. Sul fronte degli highligth industriali, il piano industriale prevede una crescita organica di 600 milioni di Ebitda.

Franco Antola

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