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Iren avvia il sito di Gavassa che trasformerà in gas 100mila tonnellate di rifiuti

Il Sole 24 Ore

Reggio Emilia, maxi impianto di biogas

Iren avvia il sito di Gavassa che trasformerà in gas 100mila tonnellate di rifiuti

Sara Deganello

Un impianto in grado di trattare 100mila tonnellate di residui organici differenziati e 67mila tonnellate di frazione verde come sfalci e potature, per produrre ogni anno 9 milioni di metri cubi di biometano, 53mila tonnellate di compost e 10mila tonnellate di CO2 con elevato grado di purezza (food grade) per usi industriali e alimentari. Sono i numeri dello stabilimento di 27.500 metri quadrati dedicato al recupero della frazione organica del rifiuto solido urbano (Forsu) inaugurato ieri da Iren a Gavassa (Reggio Emilia): un investimento del valore di 75 milioni di euro.

L’impianto fa parte di una pianificazione regionale più ampia che ha distribuito sul territorio impianti per implementare l’economia circolare. Nello specifico, i rifiuti organici costituiscono oltre il 40% di quelli urbani: sono residui di vegetali, frutta, verdura, avanzi dalla preparazione dei cibi, gusci d’uovo, scarti alimentari. Vengono sottoposti a trattamento anaerobico, in assenza di ossigeno, per estrarre un biogas composto da metano e anidride carbonica che viene a sua volta raffinato in un processo di upgrading che lo rende uguale al metano di origine fossile e quindi distribuito sulla rete nazionale. Allo stesso tempo l’anidride carbonica viene recuperata e valorizzata. In una fase successiva si procede alla stabilizzazione aerobica del prodotto che miscelato con parte del rifiuto verde viene trasformato in compost per l’agricoltura. Ad alimentare questo processo, i risultati della raccolta differenziata, che in una città come Reggio Emilia ha raggiunto tassi dell’83 %, ai primi posti della classifica regionale e nazionale.

La quantità di biometano prodotta dal sito sarà sufficiente a riscaldare, in un anno, 4.600 famiglie, evitando l’emissione di 14mila tonnellate di CO2. «L’inaugurazione dell’impianto Forsu di Reggio Emilia conferma ancora una volta l’attenzione di Iren verso i territori e verso i suoi stakeholder. Il contesto attuale ci spinge a progettare il futuro tenendo presente tre componenti strategiche fondamentali: la sicurezza energetica, la competitività e, chiaramente, la sostenibilità, motore di ogni nostra singola azione. », ha commentato Luca Dal Fabbro, presidente di Iren.

L’impianto si inserisce in uno scenario più ampio che vede Iren in prima fila nei progetti di economia circolare, come racconta Dal Fabbro: «Siamo la multiutility dei territori. In tutti, i problemi sono gli stessi, dalla gestione dei rifiuti alla loro valorizzazione, insieme alla difesa dell’ambiente. La circolarità può essere una risposta. Inaugureremo la settimana prossima l’impianto Circular Wood di Vercelli, capace di recuperare 110mila tonnellate all’anno di frazione legnosa trasformandola in pallet e pallet block e salvando 115mila alberi. In autunno è in programma il revamping dello stabilimento di Volpiano (Torino) che tratta soprattutto schermi tv. Nel piano industriale abbiamo in programma 21 impianti, con 2 miliardi di investimenti. Tra questi, a Scarlino (Grosseto) il polo per il recupero di legno, pulper e fanghi, a Valdarno per i rifiuti elettronici da cui ricavare metalli rari e impianti con I.Blu per produrre dalla plastica un additivo energetico per le acciaierie, come già facciamo in Friuli».

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