Iren e i rifiuti della Toscana sud Una partita da 3 miliardi di euro

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Iren e i rifiuti della Toscana sud Una partita da 3 miliardi di euro

La Nazione, Cronaca Toscana

Iren e i rifiuti della Toscana sud

Una partita da 3 miliardi di euro

di Pino Di Blasio SIENA

Il colosso Iren, multiutility dell’energia e dell’ambiente tra Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, non ha fatto nemmeno in tempo a prendere possesso di Sei Toscana e del business dei rifiuti nella Toscana del sud. Nonostante le dichiarazioni di pace dei vertici, le trattative serrate con i sindaci dell’Ambito territoriale che comprende le province di Arezzo, Siena e Grosseto, lo sbarco di Iren ha innescato reazioni a catena a tutti i livelli. «Noi entriamo in Toscana in punta di piedi – aveva detto a La Nazione Eugenio Bertolini, presidente di Iren Ambiente – e non faremo pesare un fatturato consolidato da 800 milioni, oltre 4mila dipendenti e 3 milioni di abitanti serviti per la raccolta rifiuti. Puntiamo a cambiare in maniera significativa la qualità del servizio di raccolta. Abbiamo incontrato diversi sindaci della Toscana sud, siamo pronti a parlare con tutti. E stringere un nuovo patto di sindacato con gli altri soci di Sei Toscana». Questi i piani di Iren, chiamata a gestire un appalto ventennale per il servizio di raccolta rifiuti in 104 Comuni toscani, per un valore complessivo di 3 miliardi di euro. Appalto che è sfociato anche in un processo a Firenze, che ha spinto Raffaele Cantone, allora capo dell’Anticorruzione, a commissariare per lunghi mesi la società di gestione, Sei Toscana appunto. Come è entrata Iren in Toscana? Acquisendo, per circa 120 milioni di euro, Unieco Holding Ambiente in liquidazione. La società di Reggio Emilia aveva le quote del capitale di Sta, Sienambiente, Csai, Scarlino Energia, in pratica tutta la galassia di sigle che si occupano di rifiuti in questa parte di Toscana, oltre a gestire diversi impianti tra discariche, termovalorizzatori e biodigestori. Per questo è diventata il partner industriale di Sei Toscana ed ha cambiato i vertici il 15 dicembre, nominando come presidente Alessandro Fabbrini, già alla guida di Sienambiente, e portandosi come amministratore delegato, Salvatore Cappello, un passato da manager nelle aziende dei rifiuti di Roma e di Milano. Quali sono state le reazioni? Due giorni prima dei cambi in cda a Siena, quartier generale di Sei Toscana, i sindaci di Firenze, Prato e Empoli, Nardella, Biffoni e Brenda Bardini, hanno annunciato i loro piani di multiutility toscana, fondendo Publiacqua e Alia (l’alter ego fiorentino di Sei) e puntando alla quotazione in Borsa per trovare i milioni sufficienti a liquidare Acea, socio forte in Publiacqua. «Non è una mossa contro Iren, era allo studio da tempo» hanno risposto i dirigenti di Consiag a Prato, la società energetica che punta a far entrare Estra nella futura multiutility. Sarà solo una coincidenza, ma il tempismo è sospetto.

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