Italia leader in Europa sul riciclo «Superate Germania e Francia»

Economia circolare, in Italia calano posti di lavoro e utilizzo di materiali riciclati
16 Maggio 2023
A ridosso della spiaggia di Salivoli ci sarà una postazione interrata
17 Maggio 2023
Mostra tutti gli articoli

Italia leader in Europa sul riciclo «Superate Germania e Francia»

Il Sole 24 Ore

Italia leader in Europa sul riciclo «Superate Germania e Francia»

Presentato il Rapporto sull’economia circolare di Circular Economy Network

Nuovo primato: per ogni kg di risorse utilizzate il nostro Paese produce 3,2 euro di Pil

Sara Deganello

Tra le prime cinque economie dell’Ue, l’Italia rimane il Paese leader nell’economia circolare, seguita da Spagna, Francia, Germania e Polonia. Nonostante il primato, la tendenza è in rallentamento, mentre in Spagna e Polonia cresce più velocemente. È quanto emerge dalla quinta edizione del Rapporto nazionale sull’economia circolare, realizzato dal Circular Economy Network, presieduto da Edo Ronchi, in collaborazione con Enea e presentato ieri a Roma alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin e della vicepresidente di Confindustria con delega all’ambiente Katia Da Ros.

La classifica è delineata in base a sette indicatori: tasso di riciclo, riutilizzo della materia, produttività delle risorse, rapporto tra produzione dei rifiuti e consumo di materiali, quota di energia da fonti rinnovabili, capacità di riparazione, consumo di suolo. Il nostro Paese è primo per riciclo: a quota di rifiuti recuperati nel 2020 è stata del 53% in Europa e del 72% in Italia. Superata di circa 17 punti percentuali la Germania, seconda. Primato anche per i valori pro capite, con 969 kg per abitante all’anno. Produttività delle risorse: nel 2021 in media in Europa per ogni kg sono stati generati 2,1 euro di Pil. Italia e Francia sono a 3,2, la Germania a 2,7. Il tasso di utilizzo circolare dei materiali in Italia si è attestato nel 2021 al 18,4%, superiore alla media Ue del 11,7%, ma inferiore a quello della Francia. Per quanto riguarda invece la quota di energia rinnovabile sul consumo totale, il primato spetta alla Spagna con il 21,2%: l’Italia è a 20,4%, seguita da Germania (19,3%) e Francia (19,1%). «Superiamo la Germania, che è il Paese di riferimento per la manifattura, anche per la riparazione dei beni», ha commentato Edo Ronchi, avvertendo: «Occorre accelerare, anche per combattere l’inflazione: se il costo delle materie prime e delle risorse aumenta, la circolarità è una risposta concreta alla crisi».

Ha aggiunto Roberto Morabito, direttore del dipartimento Enea di sostenibilità dei sistemi produttivi: «L’Italia importa oltre il 99% di materie prime. È ineludibile puntare sulla circolarità, sfruttando le nostre miniere urbane, la fonte di materie prime critiche più prontamente accessibile». Tra queste ultime: cobalto, litio, fosforo, alluminio, necessarie per la transizione energetica e digitale. Cruciale diventa, su questo fronte, il recupero dei rifiuti di apparecchiature elettriche: il riciclo, più in generale, è un fattore strategico.

Il ministro Fratin ricorda gli investimenti: 600mila euro per progetti «faro» di economia circolare e 1,5 miliardi del Pnrr destinati a «nuovi impianti di gestione dei rifiuti, anche per ridurre differenze regionali nei tassi di raccolta differenziata e a bonificare almeno il 90% le discariche oggetto delle procedure di infrazione Ue». Fratin rimarca la contrarietà all’impostazione che punta sul riutilizzo, a discapito del riciclo, del regolamento per la gestione dei rifiuti da imballaggio proposto dalla Commissione europea.

Una posizione condivisa anche da Da Ros, che ha auspicato sul tema un ripensamento complessivo: «L’economia circolare rappresenta un’opportunità per tutelare l’ambiente e soprattutto una leva straordinaria di competitività. A maggior ragione in questo momento di forti tensioni geopolitiche e di incertezza, dove si rivela un fattore di sicurezza nazionale e resilienza per la nostra economia». Inoltre, ha aggiunto Da Ros: «Riteniamo fondamentale rafforzare alcune misure e strumenti esistenti, come Industria 4.0, sfruttando al meglio anche a favore dell’economia circolare i crediti di imposta previsti. E incentivare il mercato circolare anche mediante misure fiscali ad hoc, soprattutto per correggere la distorsione che spesso vede le materie prime riciclate avere costi maggiori di quelle vergini, disincentivando il loro utilizzo nei processi produttivi».

Chiamaci
Raggiungici