La linea che produce Css è sospesa: l’Ato firma una convenzione per inviare i rifiuti in discariche fuori provincia

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La linea che produce Css è sospesa: l’Ato firma una convenzione per inviare i rifiuti in discariche fuori provincia

Strillaie, dopo l’incendio macchinari fermi

Indifferenziata dirottata a Pisa e a Livorno

Francesca Ferri, Grosseto. L’incendio scoppiato nella notte tra venerdì e sabato all’impianto della società Futura, alle Strillaie, vicino a Grosseto, innesca un effetto collaterale non da poco nella gestione di buona parte dei rifiuti della provincia di Grosseto. I macchinari della linea di trattamento della frazione indifferenziata hanno subìto danni ingenti e sono fermi. Finché non saranno riparati, tutti i rifiuti indifferenziati della provincia, destinati a questa linea, dovranno essere portati altrove. Dove? Proprio ieri mattina l’Ato Rifiuti Toscana sud, nell’assemblea generale, ha approvato la Convenzione interambito, che consente ai tre Ato della regione di poter ricevere rifiuti l’uno dell’altro, in caso di bisogno, per un massimo di 15mila tonnellate all’anno ad Ato. A rigor di legge, infatti, la spazzatura prodotta in un Ato deve essere trattata – raccolta, avviata a riciclo o mandata in discarica – entro i confini dell’Ato stesso. A volte, però, è necessario appoggiarsi a impianti esterni. Per Grosseto non è una novità. La chiusura della discarica di Cannicci, a Civitella Paganico, già da tempo impone di inviare parte dei rifiuti grossetani a Peccioli, nel Pisano. E proprio nella discarica di Peccioli, oltreché in quella di Scapigliato, in provincia di Livorno, andranno i rifiuti indifferenziati grossetani che, a causa dell’incendio, al momento non possono essere trattati alle Strillaie. L’impianto delle Strillaie, come noto, è una tappa intermedia nel ciclo dei rifiuti. Qui vengono portati l’umido e l’indifferenziato raccolti dai camion di Sei Toscana nei 28 comuni della provincia. L’umido viene trattato in una linea a parte per farne il compost. E per fortuna l’incendio dell’altra notte ha risparmiato questa linea. L’indifferenziato viene caricato su dei nastri trasportatori, vagliato, essiccato, triturato. Diventa quello che viene definito Css, combustibile solido secondario, che, ricompattato in ecoballe, viene poi mandato agli inceneritori. Finché è stato attivo l’inceneritore di Scarlino, la meta era quella. Da quando l’impianto è chiuso per le ben note vicende giudiziarie, le ecoballe vengono inviate a impianti esteri, con non pochi problemi logistici e di costi.Lo scarto di questa lavorazione, infine, viene mandato in discarica. E anche in questo caso il ciclo dei rifiuti procede a sobbalzi, visto che, come già accennato, i lavori alla discarica di Cannicci, nel comune di Civitella Paganico, non sono ancora finiti. Ma per quanto tempo la linea del Css resterà ferma? Per quanto tempo, insomma, bisognerà mandare i rifiuti a Livorno e a Pisa, con tutti i relativi costi?Al momento non è dato saperlo. Di certo, la convenzione fissa a 15mila tonnellate all’anno i rifiuti che un Ambito può accogliere da un altro. Nella linea dedicata ai rifiuti indifferenziati l’impianto di Futura ha una portata di 295 tonnellate; si tratta di 109.752 tonnellate all’anno, con carichi variabili a seconda del periodo: più alti d’estate, quando la popolazione esplode per effetto del turismo, più bassi d’inverno. Con una media di 8.850 tonnellate al mese, il calcolo è presto fatto: la soluzione tampone su Pisa e Livorno non potrà durare nemmeno due mesi. Di certo c’è, invece, che la provincia di Grosseto sarà costretta a produrre maggiori “flussi a discarica”. Insomma, anche quel che dall’indifferenziato poteva essere ricavato come combustibile per gli inceneritori, finirà per essere buttato via, contribuendo a innalzare i volumi di spazzatura.

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