La Maremma è tutt’altro che verde Giù in classifica per polveri sottili e rifiuti

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La Maremma è tutt’altro che verde Giù in classifica per polveri sottili e rifiuti

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il capoluogo precipita al 95°posto a livello nazionale, male anche la dispersione sulla rete idrica. L’esperto: «Ho dei dubbi»

La Maremma è tutt’altro che verde

Giù in classifica per polveri sottili e rifiuti

Giovanna Mezzana, Grosseto. È incredibile: il capoluogo della Maremma che è la culla toscana della biodiversità, sede di uno dei parchi regionali più belli dello Stivale, non è per niente “verde” (green, se si preferisce dirlo in anglosassone). È ciò che emerge dalla classifica finale di Ecosistema urbano 2021, il 28° rapporto di Legambiente e Ambiente Italia che fotografa – con dati relativi al 2020 – le performance ambientali di 105 città capoluogo di provincia, e i cui risultati sono stati pubblicati nell’edizione di ieri del Sole 24 ore e sul sito web del quotidiano economico. Ebbene, Grosseto sprofonda al 95° posto – cioè in fondo alla classifica – perdendo per altro 13 posizioni rispetto alle “prestazioni” dei 12 mesi precedenti che già erano tutt’altro che brillanti. Non basta…Non bastano insomma le spiagge “incontaminate” di Marina di Alberese, le vacche maremmane che nel silenzio del Parco brucano pigramente erba come in un quadro di Fattori; per risalire la china non sono sufficienti nemmeno le pinete di Marina di Grosseto e di Principina a Mare; il parco Giotto e gli altri parchi cittadini, le piste ciclabili, anche se – in effetti – il verde urbano, misurato in metri quadrati per abitante, e i percorsi esclusivi per le biciclette, in metri equivalenti di piste sempre ogni 100 abitanti, sono gli indicatori in cui il comune di Grosseto “si comporta” meglio. 

Come “funziona”

Il rapporto Ecosistema urbano 2021 misura le performance verdi dei 105 comuni capoluogo mediante 18 parametri (vedi tabella a destra) raggruppati in cinque macro aree, che sono: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente. (Il fascino del paesaggio non è “misurato”, è altro ciò che conta). 

I brutti voti

Grosseto ha i peggiori risultati: in uno dei tre indicatori della qualità dell’aria, il Pm10 (misurato come concentrazione media in ug/mc – media dei valori medi annui) per cui è al 100esimo posto nella classifica nazionale, cioè in sestultima posizione a livello Italia; ed è al 99esimo posto per il numero di alberi in aree pubbliche ogni 100 abitanti; pessime sono anche le prestazioni sul fronte dell’igiene urbana: la rivoluzione dei cassonetti “intelligenti” distribuiti in città non parrebbe ancora aver dato i suoi frutti, almeno secondo questo rapporto; il comune di Grosseto è infatti all’86° posto per rifiuti differenziati – in termini di percentuale di rifiuti differenziati (frazioni recuperabili) sul totale dei rifiuti urbani prodotti – e in 84esima posizione per rifiuti prodotti, ovvero la produzione annua pro capite di rifiuti urbani (misurata in chilogrammi per abitante). E veniamo all’acqua: è al 74° posto per dispersione sulla rete idrica, calcolata come differenza percentuale tra acqua immessa nella rete e consumata per usi civili, industriali, agricoli, ma per Acquedotto del Fiora non dovrebbe essere una novità, dato che da tempo ha messo in agenda (se non già realizzato) interventi che vanno proprio in questa direzione; il confronto con il resto d’Italia fa comunque riflettere. 

Il paragone

Il Tirreno ha sottoposto questi risultati a Mauro Schiano, statistico e demografo, già direttore del Centro Studi della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno. «Non ho mai pensato – dice Schiano – che Grosseto fosse un’isola felice ma certo è che alcuni risultati, se messi a paragone gli uni con gli altri, fanno riflettere. È assolutamente credibile che ai primi posti della classifica ci siano comuni come Trento e Reggio Emilia – osserva Schiano – e che i comuni emiliano-romagnoli, in generale, ottengano buoni risultati. Di contro, suggerisce qualche domanda il fatto che Roma sia al 63° posto per il Pm10 e Genova al 10° mentre Grosseto è al 100°: Milano è al 93°. Il risultato di Grosseto colpisce e credo richieda un approfondimento: sarebbe necessario capire come è stato calcolato l’algoritmo che viene utilizzato e come ogni singolo indicatore contribuisca al risultato», in sostanza, quanto “pesa”. Possibile, suggerisce l’esperto, che Foggia sia in 54° posizione per dispersione idrica (in Puglia è noto che vi siano problemi su quel fronte) e Grosseto in 74° posizione? Possibile, ancora, che Caserta – città che da sempre fa i conti con il cassonetto selvaggio – sia al 74° posto per la differenziazione dei rifiuti e Grosseto all’86? La parola passa, se lo vorranno, agli addetti ai lavori. 

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