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«La sostenibilità? Perché ora conviene»

Corriere della Sera

«La sostenibilità? Perché ora conviene»

Urso e Pichetto Fratin alla Green Week

Al via incontri e dibattiti a Parma. Da Maioli (Crédit Agricole) a Realacci, tutti gli ospiti

di Diana Cavalcoli

La transizione green raccontata dalle aziende, dall’alimentare alla moda, gli investimenti necessari per avere energia pulita ma anche per sviluppare un’economia circolare a misura d’impresa. Senza dimenticare le strategie per crescere sui territori tutelando l’ambiente: dai nuovi packaging all’efficientamento dei processi produttivi. Si apre oggi a Parma la nuova edizione del Festival della Green Economy, promosso da ItalyPost, Fondazione Symbola e L’Economia del «Corriere della Sera».

La manifestazione, che porta in città 300 relatori tra imprenditori, manager, politici ed esperti, si concluderà domenica 7 maggio e vede in apertura l’intervento del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

La tre giorni con i campioni dell’economia sostenibile conterà poi sulla presenza di esperti riconosciuti a livello mondiale. Tra gli ospiti internazionali di questa edizione 2023: Andrej Gejm, premio Nobel per la Fisica nel 2010, Jan Olof Lundqvist, senior researcher dello Stockholm International Water Institute, e il giornalista del Financial Times Henry Sanderson, autore del libro: «Il prezzo della sostenibilità», dedicato alla nuova filiera del litio necessaria per le batterie delle auto elettriche. La prima giornata sarà arricchita dal dialogo dal titolo «Sostenibilità è competitività» in cui verranno raccontati gli sforzi del mondo delle imprese nella corsa green ma con uno sguardo al panorama europeo. Sul palco gli interventi di Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, Davide Bollati, presidente di Davines Group, Maria Paola Chiesi, head of shared value & sustainability del Gruppo Chiesi e presidente KilometroVerdeParma, Luca Dal Fabbro, presidente di Iren e Giampiero Maioli, ad di Credit Agricole Italia. A raccontare la capacità tutta italiana di riusare e riciclare per non sprecare anche Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola e capo del comitato scientifico del Festival. Nella prima giornata si sfateranno alcuni «falsi miti» relativi al mondo del lusso, parlando del confronto tra pelle e finta pelle, fino a trattare la sostenibilità dell’oro e dell’argento.

Spazio anche al digitale come abilitatore della svolta green dell’economia con un panel dedicato. Nel corso della manifestazione saranno presentati anche i libri finalisti del Premio Green Book, una delle novità introdotte quest’anno. Chiuderà la prima giornata del Festival il dibattito serale con lo studioso Jan Olof Lundqvist che dialogherà con Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Al centro del confronto il cambiamento climatico, il cibo e le nuove abitudini degli otto miliardi di consumatori del Pianeta.

La giornata di sabato vedrà tra i protagonisti Maxine Bédat e la sua analisi sulla moda «insostenibile» ma anche l’economista Alessio Terzi che affronterà il tema del «capitalismo verde». In programma poi la presentazione del libro del giornalista Henry Sanderson e il dibattito sull’auto elettrica come scelta etica per i consumatori. In serata l’intervento del Nobel per la Fisica Andrej Gejm sui materiali ecosostenibili. Domenica la conclusione affidata al ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. L’ultimo confronto sarà tra Vincent Stanley, direttore di Filosofia Patagonia e Maria Paola Chiesi. Un’occasione per provare a rispondere alla grande domanda: «Quale scopo per le aziende responsabili»?

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