L’impianto di Montespertoli pronto dopo l’estate Produrrà biometano dai rifiuti organici

Un finanziamento da 21milioni di euro per Ato e Sei Toscana
5 Aprile 2023
I fondi del Pnrr per i rifiuti Finanziati trenta progetti per ventuno milioni di euro
5 Aprile 2023
Mostra tutti gli articoli

L’impianto di Montespertoli pronto dopo l’estate Produrrà biometano dai rifiuti organici

Il Tirreno, Cronaca di Firenze – Prato – Empoli

L’impianto di Montespertoli pronto dopo l’estate

Produrrà biometano dai rifiuti organici

Sopralluogo di Regione Toscana, Comune e Alia nell’ex discarica di Casa Sartori

«Ogni anno saranno trattati fino a 160mila tonnellate di spazzatura differenziata»

Montespertoli A regime, attraverso il processo biologico naturale di digestione anaerobica, ogni anno sarà possibile trattare complessivamente sino a 160mila tonnellate di rifiuti (145mila di rifiuti organici e 15mila di verde), producendo oltre 12 milioni di metri cubi di biometano e 35mila tonnellate di ammendante. Sopralluogo al cantiere del futuro biodigestore anaerobico di Montespertoli per il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora all’ambiente Monia Monni. Accompagnati dal sindaco di Montespertoli e dai vertici di Alia, presidente ed assessora hanno visitato l’ex discarica di Casa Sartori, dove oggi si trova un impianto di compostaggio e sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo digestore anaerobico per la produzione di biogas. Soddisfatto il presidente Eugenio Giani, che ha definito Casa Sartori «un impianto perfettamente inserito nell’ambiente circostante grazie al lavoro svolto dal Comune e da Alia, con grande cura e attenzione all’innovazione tecnologica». Il presidente ha inoltre precisato che «il biodigestore che sarà avviato entro fine anno consentirà non solo lo smaltimento dei rifiuti organici frutto della raccolta differenziata, ma la produzione di biometano, più che mai prezioso in questo momento storico». «Impianti come questo – conclude – danno senso alla raccolta differenziata, mostrando come il recupero degli scarti possa portare nuovi valori all’interno di un percorso di economia circolare. Questo impianto è motivo di orgoglio perché, una volta terminato, renderà possibile il trattamento e il riutilizzo di tutti i rifiuti organici dell’Ato Toscana Centro. Procedendo con la realizzazione di impianti di recupero mirati settore per settore sarà sempre meno necessario lo smaltimento tramite inceneritori, è la via virtuosa della transizione ecologica sulla quale la Toscana sta procedendo». «Questo impianto – aggiunge l’assessora all’Ambiente Monni – sarà in grado di produrre 12 milioni di metri cubi di gas biologico derivato dal trattamento dei rifiuti organici entro la fine del 2023. È una risposta alla necessità di economia circolare di tutta la regione perché la Toscana oggi esporta 160mila tonnellate di rifiuto organico, e questo è l’unico tipo di rifiuto che esportiamo fuori regione, mentre nel prossimo futuro, grazie a Casa Sartori e ad un impianto analogo nel Comune di Peccioli, diventeremo autosufficienti anche su questo fronte, e lo faremo nella maniera più sostenibile possibile: trasformando i nostri scarti verdi in compost, riutilizzabile come fertilizzante dalle aziende, e in metano, quanto mai importante in un momento di crisi energetica». «L’impianto di Casa Sartori sarà pronto per settembre – conferma il presidente di Alia Nicola Ciolini – e darà una risposta definitiva alla gestione dell’organico nel bacino di Alia: ci permetterà di non portare più un kg di organico fuori dalla Toscana e al contempo produrrà 12 milioni di metri cubi di gas metano. Questo è un esempio di circolarità vera, che dà la possibilità a noi ed ai cittadini toscani di trarre vantaggi da una corretta gestione di nostri rifiuti». Nel polo impiantistico di Casa Sartori di Alia Servizi Ambientali SpA sono in corso di realizzazione quattro biodigestori anaerobici per trasformare la frazione organica dei rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate in biometano – oltre che in compost – , garantendo ad Alia ed alla Toscana l’autosufficienza nella gestione dei rifiuti organici urbani, integrandosi in un polo che si sostiene con energia autoprodotta e pannelli fotovoltaici».

Chiamaci
Raggiungici