Corriere della Sera
Le filiere
L’industria del riciclo?
«Dalla carta al vetro, una leadership italiana»
Il rapporto della Fondazione Sviluppo sostenibile
di Valeria Sforzini
Sono passati venticinque anni dall’approvazione del decreto Ronchi, che ha dato avvio al moderno sistema industriale per il riciclo. Nel 1997, solo il 9 per cento dei rifiuti urbani veniva differenziato, mentre il restante 81 per cento era destinato alla discarica. Negli ultimi vent’anni, la quantità di rifiuti da imballaggi differenziati è passata da 31 per cento (3,3 milioni di tonnellate), al 73 per cento (10,5 milioni di tonnellate). L’Italia è al primo posto tra i Paesi più densamente popolati in Europa per tasso di riciclo: nel 2020 ha riciclato il 72 per cento di tutti i rifiuti, urbani e speciali-industriali. Nella classifica per il recupero degli imballaggi pro capite è seconda solo al Lussemburgo con 145 chili per abitante all’anno.
Sono solo alcuni dei dati del rapporto «Il Riciclo in Italia 2022» realizzato dalla Fondazione Sviluppo sostenibile che verrà presentato venerdì 16 dicembre in occasione della Conferenza nazionale dell’Industria del riciclo «L’eccellenza del riciclo e le sfide future» promossa dalla Fondazione Sviluppo sostenibile in collaborazione con Conai, con Pianeta 2030 del Corriere della Sera e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. L’evento si terrà nella Sala Buzzati del Corriere dalle 9.30 alle 16.30. Si potrà seguire in diretta streaming sui canali social del quotidiano, ma anche in presenza: per verificare la disponibilità scrivere a ricicloitalia@susdef.it.
Dopo l’introduzione del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, Edo Ronchi, presidente della Fondazione sviluppo sostenibile, presenterà i risultati del rapporto. A raccontarsi ci saranno i rappresentanti delle associazioni, filiere e consorzi del settore.
«Abbiamo lavorato in stretta collaborazione con le filiere, anche grazie a Ecocerved, — spiega Ronchi. — Questo ci ha permesso di raccogliere i dati più aggiornati, mettendo in luce le nostre eccellenze assolute, ma anche i punti sui quali possiamo ancora lavorare». Ma questa sarà anche l’occasione per portare l’attenzione sul nuovo Regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio. Ronchi presenterà infatti sei proposte di modifica da sottoporre a Bruxelles studiate con l’industria del riciclo: «La nostra idea non è contrastare l’Europa — spiega — ma difendere i nostri punti di forza che ci hanno portato a superare con successo molti target europei al 2030. Il nuovo sistema valorizza la restituzione con deposito cauzionale. In Italia strumenti come il riutilizzo sono ampiamente adottati (nel 2021 ha toccato 2 milioni e 340 mila tonnellate di imballaggi), anche se il nostro modello privilegia il contributo ambientale a carico delle imprese. Chiediamo per esempio di poter rafforzare il meccanismo che abbiamo già attivato».
Tra le eccellenze italiane per gli imballaggi c’è il settore del legno: nel 2021 la percentuale di riciclo ha raggiunto il 65 per cento, a fronte di una media Ue del 32,4. Ma ci sono anche carta e vetro che hanno raggiunto rispettivamente l’85 e il 77 per cento di tasso di riciclo superando il target europeo al 2030.