L’utile di Iren sopra 300 milioni

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L’utile di Iren sopra 300 milioni

Italia Oggi

IN CRESCITA DEL 26,7% NEL 2021. I RICAVI CONSOLIDATI SALGONO DEL 33% A 4,96 MILIARDI DI EURO

L’utile di Iren sopra 300 milioni

di Giacomo Berbenni

Profitti in aumento per Iren, che ha archiviato il 2021 con un utile netto attribuibile agli azionisti di 303 milioni di euro, il 26,7% in più rispetto all’anno precedente. Al risultato ha contribuito un provento fiscale non ripetibile di circa 32 milioni. L’ebitda è salito del 9,6% a 1,016 miliardi e l’ebit è cresciuto del 9,3% a 454 milioni. L’indebitamento finanziario netto si è posizionato a 2,906 miliardi (-1,4% rispetto al 2020). I ricavi consolidati sono saliti del 33% a 4,956 miliardi. Gli investimenti lordi sono ammontati a 955 milioni di euro, in crescita del 4,7%, di cui 85 milioni relativi al cash out per le acquisizioni effettuate nel corso dell’anno. Il cda proporrà all’assemblea un dividendo di 0,105 euro per azione, in aumento del 10,5%.

Per quanto riguarda la crisi geopolitica internazionale provocata dalla guerra fra Russia e Ucraina, la multiutility ritiene «attualmente difficile nonché incerto valutare gli effetti e le ripercussioni che potrebbero derivare dal perdurare della crisi internazionale». In questo scenario sono due i rischi principali: la volatilità del prezzo delle commodity e il contestuale effetto inflazionistico. Iren monitora quotidianamente l’evolversi della situazione, definendo i possibili scenari di rischio per le proprie attività e individuando, laddove possibile, azioni di mitigazione. Il cda ha approvato anche il bilancio di sostenibilità 2021: il 70% degli investimenti è andato a progetti o attività sostenibili, in linea il piano industriale.

«Le difficoltà del 2021 relativamente a fattori esogeni al gruppo non hanno rallentato lo sviluppo di Iren», ha osservato il presidente Renato Boero. «La crescita del 10% dell’ebitda è da ricondurre principalmente all’efficace gestione delle attività in portafoglio, alle competenze delle oltre 9 mila persone presenti nel gruppo e alla dotazione impiantistica che ogni anno si rinnova. Inoltre le operazioni di m&a effettuate nel corso dell’anno ci hanno permesso di incrementare la presenza territoriale del gruppo nelle sue aree di riferimento, migliorando la qualità del servizio a beneficio dei territori e comuni».

«I risultati del 2021 e le azioni già implementate nei primi mesi del 2022», ha aggiunto l’a.d. Gianni Vittorio Armani, «confermano la validità del quadro strategico coerente con gli attuali mainstream di settore e anticipano i target di crescita del 2022, che saranno anche sostenuti da un’accelerazione degli investimenti nelle rinnovabili per aiutare il paese nella transizione energetica. Pertanto, anche per quanto concerne il dividendo per azione, proponiamo una crescita del 10,5% sul 2021 anticipando in parte quanto previsto nel piano industriale per il 2022».

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