Maxirogo nell’impianto delle Strillaie

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Maxirogo nell’impianto delle Strillaie

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L’incendio colpisce un capannone per la lavorazione delle ecoballe. 

Sul posto vigili del fuoco, Municipale, Arpat e Comune

Maxirogo nell’impianto delle Strillaie

Danni ai macchinari, indagini in corso

Elisabetta Giorgi, GROSSETO. I danni ai macchinari sono pesanti, ma per fortuna non sono state coinvolte persone. L’incendio è divampato poco prima della mezzanotte di venerdì a pochi chilometri da Grosseto, in un capannone di circa 1.000 metri quadri che ospita macchinari per la produzione di ecoballe nell’area dell’impianto di trattamento rifiuti delle Strillaie, proprietà del Comune e gestito dalla società Futura ai lati della strada delle Collacchie. L’impianto delle Strillaie è la struttura di riferimento in cui confluiscono i rifiuti dei cassonetti di tutta la provincia (e non solo, all’occorrenza) e ha due linee di trattamento: la prima consiste nella selezione dei rifiuti urbani indifferenziati con produzione di Css (combustibile solido secondario) con “stabilizzazione” della frazione organica selezionata; la seconda riguarda il compostaggio per la produzione di compost di qualità da Forsu (frazione organica rifiuti solidi urbani) e verde da raccolta differenziata. Il capannone coinvolto dal rogo ospita i macchinari per lavorare la prima linea del Css, cioè appunto quella del rifiuto secco che “stabilizzato” (ecoballa) viene poi inviato al termovalorizzatore. Difficile capire cosa sia successo: la struttura era chiusa, la strumentazione ferma. Verso le 23,30 la guardia notturna ha lanciato alla centrale operativa dei vigili del fuoco di Grosseto l’allarme «da cui è partito tutto il sistema di soccorso che ha visto impegnati in forze – scrive Futura in una nota – i vigili del fuoco, la protezione civile, i vigili urbani, la polizia». Le fiamme hanno investito e danneggiato pesantemente diversi macchinari come tramogge, nastri trasportatori e presse. L’intervento dei vigili del fuoco – due squadre da Grosseto e una da Follonica con il rinforzo di una squadra dal comando di Siena – è stato cruciale per contenere gli effetti delle fiamme, evitando che fosse interessata anche la parte più estesa del deposito, circa 10mila metri quadri, dove si trovano 22 celle di stoccaggio della componente organica dei rifiuti. Le operazioni di spegnimento sono durate ore. Alle prime luci dell’alba i funzionari tecnici dei vigili del fuoco hanno effettuato una verifica generale sulla stabilità del capannone. Sul posto anche l’Arpat. Ieri mattina l’assessora comunale all’ambiente Simona Petrucci ha fatto un sopralluogo con i tecnici del Comune, incontrando il direttore generale di Futura, l’ingegner Fabrizio Catarsi. «I vigili del fuoco – dice Petrucci – sono intervenuti tempestivamente, contestualmente è arrivata Arpat per accertare lo stato dei luoghi. Intanto sono in corso le indagini. Siamo fiduciosi sui risultati». In mattinata restava il capannone devastato e i segni neri erano visibili dall’esterno, ma in zona cielo nitido e niente odore di bruciato. «I danni sono ingenti», commenta Catarsi. I dirigenti dell’impianto, sottolinea Futura, «si sono già attivati con l’Ato e con il gestore Sei Toscana per mettere in atto tutti gli strumenti necessari a garantire la continuità del servizio di ricevimento dei rifiuti, anche se la produzione di Css potrebbe essere interrotta per un tempo che non è ancora possibile stabilire».

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