Minaccia ecoballe, gli imballaggi si sfaldano

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Minaccia ecoballe, gli imballaggi si sfaldano

La Nazione

Il Commissario straordinario Caligiore spinge sull’acceleratore: «Dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi per il Golfo»
PIOMBINO Alcune ecoballe si stanno sfaldando. Le immagini del Rov, il robot sottomarino della Guardia Costiera confermano i timori degli esperti: dopo quasi cinque anni di permanenza sul fondale marino, la situazione degli imballaggi è compromessa e presto potrebbe iniziare la dispersione in mare della plastica sminuzzata, una vera minaccia per il Golfo di Follonica, spe spiegge della Costa Est di Piombino e dell’isola d’Elba. Bisogna intervenire subito. A fornire le ultime novità sulla situazione delle ecoballe è l’ammiraglio Aurelio Caligiore della Guardia Costiera, incaricato come commissario per le ricerca e la rimozione del carico perso in mare dalla mononave Ivy nel luglio del 2015 circa due miglia a sud dell’isola di Cerboli tra Piombino e Follonica. Le ricerche, come abbiamo documentato già, sono state eseguite nei giorni 15 e 16 febbraio a cura del personale del 5° Nucleo Operatori Subacquei di Genova per mezzo di uno speciale R.O.V. (Remote Operated Veihcle) assistiti e supportati, per tutta la durata delle operazioni, con unità navali Guardia Costiera dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino, in particolare le motovedette CP 2108 e CP 701. Tutta l’operazione è stata seguita e coordinata dal Commissario straordinario del Governo contrammiraglio Aurelio Caligiore. Fra i relitti presi in esame sul fondale di 44 metri, una ecoballa presentava una rete da pesca impigliata al contorno ed altre ecoballe risultavano essere completamente ricoperte da concrezioni di tipo algale e spugne. Altre ancora presentavano primi, parziali segni di cedimento dei sistemi di ritenuta (reggette in nylon). Anche le immagini acquisite dagli ecoscandagli delle unità della Guardia Costiera, mostrano profili di alcune ecoballe che appaiono basse e frastagliate, che fa pensare ad un iniziale processo di sfaldamento delle balle. Nel complesso è stata accertata la presenza di 16 ecoballe che si aggiungono alle 12 già individuate durante la missione del 14 e 15 dicembre 2019. Il ritrovamento dei 28 obiettivi spiega la Guardia Costiera, ha confermato la bontà delle posizioni rilevate nell’indagine geo fisica effettuata mediante apparecchiatura Side Scan Sonar nel mese di ottobre scorso. Il prossimo passo è accelerare al massimo la procedure tecnico amministrative per il rapidissimo intervento di un operatore specializzato che possa rimuovere, in breve tempo, le balle di combustibile solido secondario dal Golfo di Follonica. Per questo l’ammiraglio Caligiore ha chiesto la possibilità di operare con procedure di somma urgenza di Protezione Civile che permettono di evitare il procedimento di appalto europeo con gare e tempi di attesa di diversi mesi. C’è una vera bomba ecologica in mare e la stagione turistica, oltre che l’ambiente potrebbero essere compromessi se si aspettasse altro tempo. Serve intervenire entro l’estate, la tecnica lo permette, il mare chiede.

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