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Mud, istruzioni via internet

Italia Oggi

Il ministero conferma data e modulistica per i rifiuti, annunciando indicazioni online

Siti web da monitorare per compilare l’ecodichiarazione

Pagina a cura di Vincenzo Dragani

Presentazione entro la scadenza istituzionale del 30 aprile utilizzando modulistica e regole previste dalla normativa dello scorso anno, ma con istruzioni aggiuntive (da seguire) che arriveranno solo via internet. Queste le coordinate per non mancare all’appuntamento con la prossima edizione della dichiarazione verde «Mud», l’annuale comunicazione alla P.a. cui sono tenuti (fino alla piena operatività del nuovo sistema di tracciabilità rifiuti) produttori e gestori di rifiuti nonché fabbricanti di beni a potenziale impatto ambientale in relazione ai residui/materiali generati o trattati nel corso dell’anno precedente. Con un comunicato online del 9 gennaio 2020 il ministero dell’ambiente ha infatti confermato il termine finale di presentazione previsto dalla legge 70/1994 e il modello unico di dichiarazione ambientale (Mud) introdotto dal dpcm 24 dicembre 2018; il tutto annunciando però informazioni integrative che saranno pubblicizzate tramite i portali web delle istituzioni competenti.

Termine. La legge 70/1994 fissa il termine di presentazione del Mud nel 30 aprile di ogni anno. In base alla stessa legge, eventuali modifiche al modello unico in vigore possono essere introdotte anche nello stesso anno della sua presentazione (nella fattispecie, il corrente 2020), ma solo mediante decreto da pubblicarsi in G.U. entro il 1° marzo e con l’effetto di spostare in avanti la deadline dell’adempimento di 120 giorni a decorrere da tale pubblicazione. Per l’edizione 2020, diversamente da quanto accaduto per l’edizione 2019, la comunicazione ministeriale del 9 gennaio 2020 appare però escludere ipotesi di (modifiche normative e quindi di) slittamento del termine finale di inoltro della dichiarazione.

Soggetti obbligati. La platea dei soggetti obbligati alla presentazione del Mud ruota intorno alle sei rituali sezioni previste dal modello unico di dichiarazione, ossia: «comunicazione rifiuti», «veicoli fuori uso», «imballaggi», «Raee», «rifiuti urbani», «Aee» (si veda la tabella).

Obbligati alla «comunicazione rifiuti» sono i produttori e i gestori di rifiuti individuati dall’art. 189, comma 3 del dlgs 152/2006, i titolari di impianti portuali di raccolta, i gestori del servizio di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi ex dlgs 182/2003. Esentati, invece, gli imprenditori agricoli e gli operatori del settore servizi alla persona (come tatuatori e parrucchieri) identificati dai codici Ateco richiamati dall’articolo 69 della legge 221/2015.

Tenuti alla «comunicazione veicoli fuori uso» sono i soggetti che gestiscono rifiuti di mezzi di trasporto rientranti nel campo di applicazione del dlgs 209/2003 (mentre i residui degli analoghi beni rientranti nel dlgs 152/2006 sono oggetto della «comunicazione rifiuti»). Chiamati alla «comunicazione imballaggi» il relativo sistema consortile ed i gestori di impianti dei relativi rifiuti ex dlgs 152/2006. Interessati alla «comunicazione Raee» sono invece gli impianti di trattamento rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche ex dlgs 49/2014 (mentre i tecno-residui da tale decreto esclusi rientrano nella diversa «comunicazione rifiuti»).

Obbligati alla «comunicazione rifiuti urbani, assimilati e raccolti in convenzione» sono i soggetti istituzionali responsabili ex articolo 189, comma 5 del dlgs 152/2006 del servizio di gestione integrata.

Interessati, infine, alla «comunicazione Aee» sono i produttori e venditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche con proprio marchio, nonché i rivenditori con proprio marchio di Aee altrui ex dlgs 49/2014. Ferme restando informazioni da comunicare, modalità di trasmissione ed istruzioni per la compilazione del modello, si apprende dal comunicato ministeriale del 9 gennaio 2020, «informazioni aggiuntive alle istruzioni riportate in allegato» al dpcm 24 dicembre 2018 saranno però rese disponibili sui seguenti siti internet: www.mise.gov.it; www.isprambiente.gov.it; www.unioncamere.gov.it; www.infocamere.it; www.ecocerved.it.

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