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Parte la quarta edizione del sistema didattico-educativo

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Si gioca e si impara con TartAmare, acqua, alberi e rifiuti

Tremila studenti per l’eco-progetto

GROSSETO. Partirà lunedì 24 febbraio il progetto di educazione ambientale riservato a oltre tremila bambini e ragazzi delle scuole grossetani, promosso per il quarto anno consecutivo dall’assessorato all’ambiente del Comune di Grosseto: un sistema didattico – educativo composto da lezioni ed “esperienze” che punta a formare e a far partecipare attivamente gli alunni di elementari e medie a un percorso di conoscenza e di rispetto dell’ambiente che li circonda. Novità essenziale dell’edizione 2020, oltre all’incremento del numero degli scolari interessati, è il coinvolgimento di altri attori come l’associazione TartAmare, Acquedotto del Fiora, Museo archeologico e d’Arte della Maremma, Futura spa, Diocesi di Grosseto. Ecco il programma per le scuole elementari. 

Gli alunni delle classi prime sono i destinatari del progetto di TartAmare: a loro sarà dedicata un’ampia attività ludica con giochi stimolanti e divertenti relativi alla tematica a cura dei membri dell’associazione; i ragazzi delle classi seconde parteciperanno invece alla lezione sull’economia circolare che si terrà in ciascun istituto o nella sede dell’Ufficio Ambiente, in via Zanardelli, dove è possibile visitare il Parco dell’Educazione Ambientale, in cui gli elementi di arredo urbano, destinati al gioco sono stati interamente realizzati con materiale riciclato ed ecologico: a loro sarà spiegato il riutilizzo e la rigenerazione dei materiali con tecniche moderne; le classi terze verranno coinvolte nel progetto di Acquedotto del Fiora, in cui sarà illustrata una serie di buone pratiche verso il risparmio e le azioni contro l’inquinamento idrico, con visita alla sala di telecontrollo alla Grancia; le classi quarte saranno protagoniste di un’esplorazione sotterranea alla scoperta di un vano ipogeo posto a quattro metri di profondità dal  Duomo di Grosseto, da cui si accede ad un pozzo che nel tempo ha subito un cambiamento d’uso: da una delle prime fonti di approvvigionamento idrico si è trasformato in deposito di rifiuti, con la visita che prosegue al Museo archeologico per capire il funzionamento del pozzo; le classi quinte, infine, potranno imparare direttamente all’impianto delle Strillaie gestito da Futura spa le fasi di selezione e compostaggio dei rifiuti, dalla parte differenziata a quella indifferenziata. Diverso il programma per le scuole medie. 

Ai ragazzi delle prime sarà spiegato il ciclo di vita delle piante e la loro importanza nell’ambiente con il progetto “Pianta un albero nel tuo giardino”, mentre gli studenti delle seconde saranno i destinatati di “Waste travel 360°”, tour virtuale che unisce didattica ed innovazione tecnologica, con uno strumento che consente una visita immersiva e interattiva agli impianti di lavorazione rifiuti. L’assessora Simona Petrucci ha evidenziato alcuni dati significativi: sono circa 700 i bambini che hanno preso parte alle lezioni di educazione ambientale nel corso dell’anno scolastico 2016-17, saliti poi a 1.400 nel 2017-18 e a 1.800 nel 2018-19. E quest’anno 3.200. L’edizione durerà fino a metà maggio e si concluderà giovedì 21 maggio con una grande festa collettiva dell’educazione ambientale, con spettacoli e momenti di incontro sul tema. 

–Stefano Fabbroni

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