Polimeri bioplastici che si degradano in mare, per piantare la Posidonia e combattere il marine litter

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Polimeri bioplastici che si degradano in mare, per piantare la Posidonia e combattere il marine litter

Greenreport

Università di Pisa, Acquario di Livorno e ASA insieme contro l’inquinamento
Oggi, nel corso della Cerimonia che ha celebrato la coalizione degli acquari nel mondo contro l’inquinamento da plastica, organizzata in occasione del World Wildlife Day da Commissione Europea, Istituto Oceanografico e Fondazione Prince Alberto I di Monaco, è stato presentato al Museo Oceanografico di Monaco un nuovo progetto di ricerca realizzato da Acquario di Livorno, ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A. e Dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’università degli studi di Pisa. Si tratta di un progetto comune contro il marine litter con sulla biodegradabilità di biopolimeri termoplastici in acqua di mare, impiegati come materiale ecosostenibile per supporti utili a propagare le praterie di Posidonia oceanica.
All’Acquario di Livorno spiegano che «L’impegno da parte degli acquari di tutto il mondo in questo campo è stato sancito in maniera inequivocabile già nel 2017, in occasione della conferenza “Our Ocean” organizzata a Malta dall’Unione Europea: in quella occasione la rete internazionale di acquari ha infatti annunciato l’intenzione di aumentare gli sforzi per sensibilizzare le persone sul problema dei rifiuti marini, in particolare di origine plastica, che mettono in gravissimo pericolo ogni giorno la vita di molti animali come le tartarughe marine. Questa importante missione che unisce tutte le strutture acquariologiche del mondo con la loro forte impronta educativa e grande capacità di comunicazione al largo pubblico, deve procedere di pari passo alla collaborazione delle stesse con scienziati, istituti di ricerca e istituzioni per trovare soluzioni a questo problema».
Per questo l’Acquario di Livorno è entrato a far parte di un progetto promosso dall’ingegner Camillo Palermo, innovation officer presso di ASA Azienda Servizi Ambientali che si occupa del ciclo delle acque nella provincia di Livorno e in un ambito ancora più vasto.
I promotori dell’iniziativa spiegano che «Tutto e partito dalla necessità di fornire l’acqua dolce alle isole attraverso la progettazione di impianti di dissalazione (in particolare il progetto del dissalatore all’Isola d’Elba, ndr); questi potrebbero però avere implicazioni negative sulle prateria di Posidonia limitrofe, se il sale rimosso non venisse opportunamente diluito prima di essere rimesso in ambiente. Il desiderio di un progetto totalmente sostenibile ha portato ASA a contattare il professor Francesco Cinelli dell’università di Pisa, esperto di Posidonia oceanica per salvare queste piante attraverso il trapianto in aree sicure e, dal momento che i metodi tradizionali prevedevano l’uso di materie plastiche, e stato necessario studiarne di nuovi che prevedessero l’uso di materiali alternativi, come i nuovi biopolimeri termoplastici prodotti dal Dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’università di Pisa, sotto la guida delle professoresse Maurizia Seggiani e Patrizia Cinelli».
Per «comprendere il comportamento di questi composti in acqua di mare e verificare se si dissolvono completamente all’avvenuta radicazione della Posidonia», l’Acquario di Livorno ha messo a disposizione una vasca dedicata per 2 anni (2019-2021), nella quale «Si stanno testando le diverse formulazioni, per osservare la loro effettiva biodegradabilità sotto il fondale di sabbia della vasca, popolata da una ricca fauna interstiziale».
I ricercatori dicono che » I campioni che si degraderanno prima di 2 anni, tempo necessario per un buon attecchimento delle talee di Posidonia, potranno essere impiegati in sostituzione della plastica per confezionare oggetti di uso comune realmente biodegradabili anche in mare».
All’Acquario di Livorno concludono: «L’adesione al progetto conferma l’importante ruolo che strutture come la nostra hanno non solo per la sensibilizzazione e la divulgazione ma anche per la ricerca di soluzioni ai problemi ambientali attraverso la collaborazione con gli istituti di ricerca sia nazionali che internazionali, contribuendo alla raccolta di dati fondamentali per un progetto di ricerca di successo».

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