Quattro impianti per trattare rifiuti e creare valore

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Il Tirreno, Toscana Economia

Quattro impianti per trattare rifiuti e creare valore
Iren Ambiente investe 130 milioni di euro nel Polo dell’economia circolare a Scarlino

Massimiliano Frascino Procede spedito il programma di Iren Ambiente Spa di realizzare un Polo integrato
dell’economia circolare nell’area industriale del Casone di Scarlino (Grosseto). Con un investimento
complessivo di circa 130 milioni di euro grazie al quale la controllata del Gruppo Iren entro il 2026 metterà in
esercizio quattro impianti per il trattamento di diverse tipologie di rifiuti, con recupero di materia per
realizzare sottoprodotti che hanno uno sbocco di mercato. Con questa operazione la multiutility di Reggio
Emilia sbarca in forze nella Toscana del sud – dove già gestisce il ciclo integrato dei rifiuti attraverso la
controllata SeiToscana – con un’impiantistica di livello tecnologico avanzato e l’obiettivo di processare rifiuti
provenienti dal bacino di conferimento regionale: legno, pulper delle cartiere lucchesi, Plasmix (materiali
plastici), Forsu (frazione organica da raccolta differenziata), fanghi di risulta dai processi di depurazione
civile, percolato e acque reflue dei processi industriali. In questa fase il polo dell’economia circolare è
all’esame del Settore valutazione ambientale e strategica della Regione Toscana, al quale è stata appena
inviata della documentazione integrativa che era stata richiesta. Il ‘provvedimento unico autorizzatorio
regionale’ (Puar), se tutto andrà secondo le previsioni, dovrebbe arrivare entro la prossima estate. «La crisi
energetica che ha caratterizzano i mesi passati – spiega Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren
Ambiente – ha fatto emergere con particolare evidenza quanto l’economia circolare possa dare un contributo
significativo, sia in termini di autonomia energetica, sia come opportunità di sviluppo sostenibile per i territori.
Il progetto del polo di economia circolare che abbiamo presentato per l’area di Scarlino va esattamente in
questa direzione, realizzando quattro impianti innovativi per il trattamento di altrettante filiere che porteranno
in Maremma best practice ed eccellenze tecnologiche di livello internazionale. Un investimento importante
per Iren Ambiente sviluppato a partire da un intenso dialogo con il territorio e dall’analisi dello scenario
impiantistico regionale: un passaggio coerente con i valori del Gruppo Iren e volto a garantire un corretto
equilibrio tra sostenibilità economica e territoriale». Secondo il cronoprogramma dell’azienda, i lavori
partiranno entro fine anno con le bonifiche di una parte dei suoli e con lo smantellamento del vecchio
inceneritore. Dopodiché inizierà la costruzione vera e propria dei quattro impianti previsti dal progetto
complessivo, per concludere la quale ci vorranno almeno 24 mesi. Una volta a regime, nel polo industriale

scarlinese lavoreranno almeno 120 addetti, distribuiti fra i quattro impianti.Ci sarà un impianto “Itl” che
processerà 110mila tonnellate di rifiuti legnosi provenienti dal bacino di conferimento regionale, per produrre
132mila metri cubi all’anno di pallet block (blocchetti distanziatori per pallet) e 2.500 pallet pressati al giorno.
L’impianto “Htc”, invece, recepirà 100mila tonnellate di Forsu e fanghi di risulta dei processi di depurazione,
coi quali saranno prodotte circa 13.200 tonnellate di “carbone verde”alternativo al tradizionale carbon fossile
destinato ad alimentare impianti con trattamento termico. Il terzo impianto, denominato “I-Blu”, che si avvale
di una tecnologia brevettata, tratterà 90mila tonnellate di pulper di cartiera e rifiuti plastici, ricavandone
tecnopolimeri, per 46.100 tonnellate anno, e Css (combustibile solido secondario) per altre 4.200 tonnellate.
I tecnopolimeri – Sra (secondary reducing agent) e R-Pomix (densificato poliolefinico misto) – sono utilizzati
dall’industria siderurgica al posto del carbone nel processo produttivo per ridurre l’emissione di CO2
(decarbonizzazione), e per produrre manufatti plastici e asfalti speciali. Mentre il Css è un combustibile
utilizato per produrre energia elettrica e nei cementifici. L’ultimo impianto è un depuratore delle acque del
processo industriale (108mila tonnellate/anno) e di percolato (23mila /tonnellate/anno).Infine, il progetto di
Iren Ambiente prevede la realizzazione di un sistema integrato di tri-generazione energetica
(fotovoltaico/calore/termico) a servizio del compound produttivo.

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