Raccolta differenziata? Cresce ma siamo indietro

Tari, i nuovi livelli minimi di servizio cambiano i costi nei piani finanziari
28 Febbraio 2022
SEI TOSCANA Sciopero l’8 marzo  Garantiti i servizi
1 Marzo 2022
Mostra tutti gli articoli

Raccolta differenziata? Cresce ma siamo indietro

La Nazione, Cronaca di Arezzo 

Raccolta differenziata? Cresce ma siamo indietro

Solo settimi in Toscana. Nel 2020 siamo arrivati pur di poco oltre il 50% 

Il dato al novembre 2021 conferma un ulteriore passo in avanti fino quasi al 52%

di Angela Baldi, AREZZO Come ci comportiamo quando buttiamo la spazzatura? In attesa che sia completata l’installazione dei bidoni intelligenti, quelli che ci porteranno verso la tariffa puntuale, che significa identificare l’utente per ottenere una bolletta misurata sui propri consumi, la raccolta differenziata nel comune di Arezzo è oltre la metà della spazzatura che produciamo. Ma potremmo fare molto meglio. E ci converrà farlo quando dividere gli scarti significherà anche spendere meno. 

Tanto vale allenarsi subito allora. Nel 2021 l’importo della Tari in città è stato infatti di 19 milioni e 674mila euro, con un incremento di 2 milioni rispetto all’anno prima. Nel 2020 quando Arezzo contava poco meno di 98mila abitanti secondo l’Istat, abbiamo prodotto 29mila 138 tonnellate di rifiuti urbani e 29938 di differenziata, per un totale di 59075 tonnellate di spazzatura. Che significa? Che nel 2020, la differenziata in città era il 50,68% del totale. Ma stiamo migliorando, il dato aggiornato al novembre 2021 dice che l’anno scorso è salita al 51,63% anche se restiamo sotto del 10% della media regionale. Ma la percentuale è in costante aumento se si considera il 46% del 2019, il 40,32 del 2018 e il 39,84 della differenziata di 5 anni fa nel 2017. Sono i numeri certificati da Arrr, l’Agenzia regionale recupero risorse. Cosa ricicliamo di più? Gli ultimi conteggi disponibili riguardano il 2020, due anni fa abbiamo raccolto 7716 tonnellate di carta e cartone, 2429 tonnellate di vetro, 225 di lattine, 1457 di plastica, 1926 di multimateriale. 

Nel comune sono state raccolte anche 8080 tonnellate di organico nei bidoni marroni. E ancora, 2472 tonnellate di sfalci e potature. Tra le differenziate di rifiuti ingombranti, quelli ritirati a domicilio direttamente da Sei Toscana o portati ai centri di raccolta: nel 2020 si sono registrate 582 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche: frigo, tv e lavatrici. E poi, 386 tonnellate di metalli, 1680 di legno, 21 di cartone, quasi 10 di plastica ingombrante, 761 tonnellate di scarti ingombranti. Rientrano in differenziata anche gli oli minerali (oltre 5 tonnellate), oltre 68 tonnellate di oli vegetali, 5,34 di farmaci, 22,61 di pile, batterie e accumulatori, oltre 207 tonnellate di stracci, quasi 11 di toner, oltre 18 di vernici, 1108 di compostaggio domestico. Ma come siamo messi in Toscana? Siamo settimi e potremmo fare molto meglio. 

Firenze è più virtuosa, il capoluogo di regione con i suoi quasi 360mila abitanti nel 2020 ha collezionato 101.070 tonnellate di rifiuti urbani e 116.197 di differenziata, il 53,48%. Empoli fa meglio di tutti, qui la differenziata è oltre l’82%. Fa bene anche Lucca dove la differenziata è oltre l’81%. Sul podio Prato col 72,24%. Seguono, Livorno in cui la percentuale di differenziata sempre riferita al 2020 è del 66,33%, Pisa oltre il 63%, Firenze e Arezzo, quindi Siena con poco meno della metà al 49,93%. Grosseto differenzia il 44%, a Carrara è il 43,45%, a Pistoia il 39, a Massa invece il 35,46.

Chiamaci
Raggiungici