Recupero delle ecoballe Il piano operativo nei prossimi giorni

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Recupero delle ecoballe Il piano operativo nei prossimi giorni

Il Tirreno

Piombino. «Verrà predisposto un piano dettagliato che sarà operativo nei prossimi giorni». È quanto annunciano dal quartier generale della Protezione civile nazionale al termine nel pomeriggio del 30 luglio della prima riunione operativa del Comitato di indirizzo incaricato di vagliare e approvare il piano di recupero delle ecoballe disperse sui fondali del golfo di Follonica. Al capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli il 22 luglio dal Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, è affidato il coordinamento delle operazioni per superare lo stato di emergenza, deliberato nella stessa seduta, dovuto ai 63mila chili di plastiche eterogenee di combustibile solido secondario (Css) lasciati sui fondali in prossimità dell’isolotto di Cerboli dal 23 luglio 2015. A cinque anni dalla dispersione del carico dal cargo IVY, battente bandiera della isole Cook, 56 ecoballe tra quelle collocate sul ponte delle 1. 888 trasportate, caricate al porto di Piombino e dirette al porto di Varna in Bulgaria, sul fondale del golfo di Follonica ne restano 40 al netto di quelle spiaggiate o finite nelle reti di pescherecci. Alla riunione, presieduta dal capo dipartimento Borrelli, coordinatore dell’intervento, hanno preso parte la Marina militare e l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, già indicati come soggetti attuatori dell’intervento, ed è stata occasione per formalizzare i membri e dare avvio alle attività del Comitato d’indirizzo, composto dall’ammiraglio Aurelio Caligiore, che ne raccorda le attività, e da referenti del ministero dell’Ambiente, del comando generale delle Capitanerie di porto, della Regione Toscana, dei Comuni di Follonica e Piombino, dell’Azienda sanitaria, dell’Ispra e dell’Arpat, oltre che dei due soggetti attuatori e del dipartimento di Protezione civile. I tecnici della Marina militare hanno presentato la prima pianificazione delle attività, illustrandone modalità operative, assetti da utilizzare e prontezza d’impiego. È stato deciso che il programmazione verrà integrato, in particolare con il supporto di Ispra e Arpat per garantire il monitoraggio ambientale delle aree interessate dagli interventi.

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