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Rifiuti & impianti Più differenziata Ma il nuovo Piano è la vera urgenza

La Nazione, Cronaca Toscana

Rifiuti & impianti Più differenziata Ma il nuovo Piano è la vera urgenza

Tempi incerti per le scelte da fare su tecnologie e localizzazioni dopo la presentazione delle ipotesi di progetto da parte dei gestori

di Davide Costa FIRENZE Con l’approvazione lo scorso 22 ottobre della legge regionale 35 la Regione ha istituito il Piano regionale per la transizione ecologica (Prte). Un iter lungo, conclusosi il 5 ottobre con la presentazione da parte dell’assessora Monia Monni e l’approvazione del Consiglio regionale, che dà attuazione al programma regionale di sviluppo previsto da una legge del 2015 e che ha visto un lungo lavoro delle commissioni. Il nuovo strumento, secondo le intenzioni della Regione, va a sostituire il vecchio Piano ambientale ed energetico regionale, aggiornandone gli obiettivi e coinvolgendo direttamente sia i cittadini che il mondo scientifico. All’interno del Prte si inserisce anche il piano dell’economia circolare e della gestione dei rifiuti. Sono state 41 le manifestazioni di interesse presentate sia da gestori pubblici sia da altri privati nell’ambito dell’avviso pubblico esplorativo destinato alle imprese per la realizzazione di impianti di recupero e riciclo. Di queste 39, sono risultate coerenti con le indicazioni dell’avviso. Succedeva a fine marzo scorso quando scadevano i termini dell’avviso pubblico esplorativo per la manifestazione di interesse alla realizzazione di impianti di recupero e riciclo di rifiuti urbani e/o rifiuti derivati dal trattamento degli urbani, attivato dalla Regione a fine novembre 2021. Il passaggio successivo è stata l’illustrazione delle manifestazioni di interesse in consiglio regionale a settembre. Da allora è stato avviato – è il caso dell’impianto di Terrafino a Empoli dove è scattata subito la protesta contro il nuovo impianto di smaltimento dei rifiuti non più riciclabili – il percorso pubblico di informazione e partecipazione sulle nuove tecnologie presentate. Ma i tempi del piano regionale dell’economia circolare e dello smaltimento restano ancora in fase di definizione, nonostante sia palese la necessità di dover arrivare a compiere le scelte con urgenza e con un iter adeguatamente snello. «Abbiamo dotato la Toscana di uno strumento strategico che si concentra su sviluppo sostenibile e contrasto ai cambiamenti climatici, sia in termini di riduzione delle emissioni che di adattamento – aveva affermato Monni in sede di presentazione al Consiglio –. Oggi questo è più che mai necessario, per dettare una precisa linea di azione e ottenere risultati su un settore letteralmente vitale per tutti noi e il nostro ecosistema».E proprio in tema di gestione dei rifiuti, nel 2021 in Toscana la raccolta differenziata ha raggiunto quota 64,18 per cento, facendo segnare un + 2% rispetto all’anno precedente. Diminuisce in modo significativo la parte non differenziata dei rifiuti, sia rispetto al 2020 (circa -27mila tonnellate), che rispetto al 2019 (-118mila tonnellate). «Sono fiera della costante crescita della percentuale della raccolta differenziata su scala regionale», ha commentato Monni. Tenendo conto del trend in crescita e della continua attivazione di nuovi servizi di raccolta, credo che l’obiettivo del 65% che ci siamo dati in linea con la normativa vigente sarà raggiunto nel 2022. La nostra nuova sfida sarà raggiungere il 75% di raccolta differenziata al 2028, fissato come meta dal Piano regionale dell’economia circolare».

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